Cresce la preferenza degli italiani per i prodotti “sostenibili”, in particolare quelli che dichiarano rispetto per l’ambiente e per il benessere animale. A rivelarlo è una ricerca dell’Osservatorio Immagino, che evidenzia come tale tendenza abbia già portato in supermercati e ipermercati del Belpaese oltre 24mila prodotti di largo consumo che presentano in etichetta un’indicazione volontaria relativa alla sostenibilità ambientale.
“L’ottava edizione dell’Osservatorio Immagino – spiega poi la nota relativa a questa ricerca – dedica al tema un intero dossier, da cui emerge che la comunicazione in etichetta della sostenibilità coinvolge ormai il 20,9% dei 115 mila prodotti monitorati, tra food e non food, che incidono per il 24,4% sul valore complessivo delle vendite rilevate.
Nei 12 mesi analizzati dall’Osservatorio Immagino quest’ampio paniere “green” ha generato quasi 9,2 miliardi di euro di vendite ed è cresciuto di +5,5%, migliorando decisamente il +2,6% dell’anno mobile precedente. A sostenere questa tendenza è soprattutto la domanda (+4,5%), a conferma dell’attenzione dei consumatori ai prodotti che dichiarano in etichetta la sostenibilità del prodotto o del suo packaging e, più in generale, l’impegno dell’azienda a ridurre l’impatto ambientale lungo la filiera.
Il paniere più rilevante in termini di vendite è quello che rimanda al management sostenibile delle risorse con 4,7 miliardi di euro di fatturato (12,6% del totale monitorato) e 9.562 prodotti. Nei 12 mesi considerati il valore delle vendite è aumentato di +5,2% e l’offerta è cresciuta di +3,4%. I due claim più comunicati sono “sostenibilità”, rilevato su 2.303 prodotti, le cui vendite sono avanzate di +8,5%, e la certificazione Sustainable cleaning (2.620 prodotti) che però ha perso il -0,3% nelle vendite, in particolare per l’incidenza negativa del sell-out dei detersivi da bucato e degli ammorbidenti.
Le referenze da allevamento e agricoltura sostenibili superano il cluster precedente in volume con 12.066 prodotti, ma generano la metà del fatturato (2,7 miliardi di euro, il 7,1% a valore del totale largo consumo). I prodotti con logo Eu organic o con il claim “biologico” in etichetta e quelli che fanno riferimento a “filiera” e “tracciabilità” hanno registrato le maggiori vendite e il maggior incremento delle stesse, rispettivamente 1,168 miliardi di euro (+3,1%) e oltre 755 milioni di euro (+15,2%). Il claim top performer dell’anno nell’area della sostenibilità è stato “senza antibiotici” presente su 124 prodotti e con un incremento del giro d’affari di +51,7%.