L'industria cartaria italiana, pilastro dell'economia circolare con un invidiabile tasso di riciclo che ha superato il 90% nel 2024, si trova ad affrontare una sfida cruciale: il caro energia.
Come evidenziato da Meri Desideri sull'ultimo notiziario Bestack, l'aumento vertiginoso dei costi energetici, ulteriormente aggravato dalle bollette più salate d'Europa, sta mettendo a dura prova la competitività di un settore strategico per il Paese. Assocarta, Assografici e le principali sigle sindacali lanciano un grido d'allarme, chiedendo interventi urgenti e mirati per abbattere i costi del gas naturale e incentivare gli investimenti in fonti di energia rinnovabile.
La crisi energetica e l'impatto sul settore
La questione energetica non è certo una novità per il settore, che ha già subito pesanti ripercussioni durante la crisi del 2022-23, con molte aziende costrette a ridurre drasticamente la produzione o addirittura a fermarsi. Oggi, il rischio concreto è di assistere a una progressiva erosione della capacità produttiva e occupazionale di un comparto che dà lavoro a circa 80mila persone e genera un fatturato di 18 miliardi.
Le richieste del settore: costi energetici, lavoro e riciclo
Oltre alla necessità impellente di ridurre i costi energetici, le associazioni di categoria chiedono a gran voce la detassazione delle indennità per il lavoro festivo, notturno e straordinario, al fine di rendere il settore più attrattivo e valorizzare il capitale umano, vero motore dell'industria cartaria.
Un altro elemento chiave per il futuro del settore, ricorda è rappresentato dagli incentivi al riciclo, come i "titoli di efficienza" legati alla quantità di carta riciclata, un meccanismo virtuoso che premierà le aziende più virtuose e contribuirà al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.
Secondo uno studio condotto da Enea, ogni tonnellata di carta riciclata consente di risparmiare 0,25 tonnellate di petrolio equivalente, un beneficio non trascurabile sia per l'ambiente che per la competitività del settore.
Packaging in cartone: sostenibilità e nuove sfide normative
Il packaging in cartone ondulato rappresenta un modello esemplare di economia circolare applicata all'imballaggio, grazie alla sua elevata riciclabilità e alla sua capacità di ridurre l'impatto ambientale del confezionamento dei prodotti agroalimentari, scrive Meri Desideri.
Tuttavia, il settore deve fare i conti con le sfide poste dal nuovo Regolamento Imballaggi dell'Ue, che pur riconoscendo la riciclabilità della carta, introduce nuove regole sui materiali compositi. Le associazioni di settore chiedono una soglia del 5% per la definizione del materiale prevalente negli imballaggi compositi, e il riconoscimento della sostenibilità delle soluzioni in cartone, soprattutto per gli imballaggi flessibili, fondamentali per la conservazione degli alimenti.
Giornata del Riciclo e Paper Week: occasioni di confronto e sensibilizzazione
La proposta di istituire il 18 settembre come Giornata nazionale del riciclo della carta e la Paper Week 2025 rappresentano occasioni preziose per sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere le buone pratiche del settore.
Intanto, l'8 aprile a Lucca si terrà l'evento "La carta Made in Italy: formazione, riciclo e sostenibilità", un'opportunità per discutere le sfide del settore, con un focus particolare sulla transizione ecologica e sulla digitalizzazione dei processi produttivi.
Un futuro sostenibile per l'industria cartaria italiana
L'industria cartaria italiana, pur rappresentando un modello di economia circolare, necessita di un sostegno concreto per continuare a crescere e innovare. La riduzione dei costi energetici, gli incentivi al riciclo, una regolamentazione equilibrata e il riconoscimento del valore dei lavoratori sono elementi imprescindibili per garantire un futuro solido e sostenibile a questo settore strategico per il Paese.
In collaborazione con Bestack