Tra ieri e oggi è apparsa su agenzie e quotidiani nazionali la notizia che l'azienda I&D srl di Frattamaggiore (Napoli), specializzata da tre generazioni nella lavorazione e commercializzazione di frutta secca ed essiccata, è stata oggetto di un richiamo di prodotto da parte del ministero della Salute, per mandorle sgusciate vendute con i marchi Dattilo, Movida Catering e I&D Srl che potrebbero contenere aflatossine.
Secondo lìazienda campana la verità è molto diversa e, per questo, ha già interessato il proprio ufficio legale per vedersi riconosciuto il danno d’immagine subito. Inoltre, l’amministratore della società, Sergio Dattilo, lamenta: “In tale situazione, il nome del vero responsabile non è nemmeno emerso”.
Il comunicato dell’azienda
Questa è la nota pubblicata in data odierna sul sito dell’azienda: “La I&D srl, proprietaria dei marchi Dattilo e Movida, a seguito della pubblicazione in data 14 febbraio sul sito ansa.it canale “salute e benessere” di un articolo dal titolo Ministero Salute, ritirate mandorle sgusciate a causa di aflatossine, e su altre testate nazionali, comunica quanto segue.
L’articolo, nel riportare la notizia della recente decisione da parte del ministero della Salute di richiedere in via precauzionale il ritiro delle confezioni di mandorle sgusciate prodotte dal fornitore Almendras Lopez e distribuite dalla I&D, sembra indurre nel lettore la suggestione che a seguito di controlli effettuati sui prodotti della I&D sia stata riscontrata una positività alle aflatossine.
Ebbene, con la presente siamo a precisare che l’aflatossina non è stata riscontrata in nessuna delle confezioni, vaschette, secchielli o busta a marchio Movida Catering, Dattilo, I&D.
L’aflatossina è stata riscontrata esclusivamente nella farina di mandorle realizzata da un altro produttore italiano che aveva acquistato lo stesso lotto di mandorle dal medesimo fornitore spagnolo Almendras Lopez. Avendo il produttore italiano incautamente attribuito alla farina di mandorle da lui realizzata lo stesso lotto della materia prima mandorle sgusciate, per motivi precauzionali, si è deciso di ritirare tutto il lotto di mandorle venduto in Italia a diverse aziende dalla ditta spagnola.
Le mandorle acquistate dalla ditta spagnola e confezionate con i marchi Movida, Dattilo, I&D presentavano regolare certificato di assenza delle aflatossine, secondo analisi sviluppate da un laboratorio accreditato.
È più che verosimile, dunque, che la formazione dell’aflatossina, che si ribadisce riguarda esclusivamente la farina di mandorle, possa essersi sviluppata durante il processo di lavorazione/trasformazione effettuato dal produttore italiano e/o durante lo stoccaggio/trasporto.
Ciò che, in ogni caso, più stupisce è che gli organi di stampa associno la presenza dell’aflatossina alle mandorle confezionate con i marchi Movida Catering, Dattilo e I&D che sono estranei ai fatti e non si specifichi che l’aflatossina è stata riscontrata esclusivamente nella farina di mandorle (come da verbali dell’ASL) realizzata da un’altra azienda con la quale la I&D non ha alcuna relazione.
È stato chiesto dunque, ai sensi dell’art. 8 Legge 47/1948, alla rettifica di quanto riportato nel citato articolo nella collocazione prevista dalla legge e con risalto analogo a quello riservato al brano giornalistico cui la rettifica si riferisce.
È stato altresì comunicato che, in difetto, verranno intraprese nelle sedi opportune le iniziative necessarie volte a tutelare la reputazione e l’immagine della I&d srl e dei marchi ad essa associati”.
Dattilo: “I clienti hanno capito, ma dobbiamo recuperare nei confronti del consumatore”
Sergio Dattilo, amministratore di I&D srl, chiarisce ulteriormente a myfruit.it: “La nostra azienda è vittima di quanto accaduto. Noi, infatti, lo scorso ottobre abbiamo acquistato un lotto di mandorle dalla spagnola Almendras Lopez, fornitrice pure di altre aziende italiane. Il medesimo lotto, infatti, è stato venduto anche a un’azienda pugliese, dove è stato riscontrato il problema aflatossine nella farina di mandorle (ma non nelle mandorle crude vendute a noi come a quella azienda!), così come ad altre tre imprese. L’allarme – prosegue Dattilo – è partito quando è stato riscontrato il problema nella farina, per la quale, contrariamente alle disposizioni di legge vigenti, è stato lasciato il medesimo numero di lotto, anziché cambiarlo. Si tratta infatti di un prodotto diverso dalle mandorle che avevamo acquistato anche noi, e che avrebbe dovuto avere necessariamente un diverso codice identificativo. In ogni caso, le autorità sanitarie hanno fatto verifiche anche sulla nostra azienda e noi abbiamo agito nella massima trasparenza, producendo tutti i certificati che attestavano la regolarità, pure dal punto di vista sanitario, del lotto acquistato”.
“A livello precauzionale, e sottolineo solo precauzionale perché appunto l’allarme è scattato sulla farina di mandorle di un’altra azienda e non sui nostri prodotti, abbiamo provveduto a ritirare le nostre confezioni di mandorle crude per 438 chilogrammi complessivi di tutti e tre i marchi e un valore commerciale di circa 3.500 euro. Ora – conclude Dattilo – occorrerà cercare di recuperare il danno d’immagine nei confronti dei consumatori, che indubbiamente c’è stato, visto che la notizia è stata ribattuta dai principali quotidiani nazionali. In questa situazione, mi fa piacere comunque l’atteggiamento mostrato da diversi nostri clienti della Grande distribuzione, che ci hanno contattato per chiedere spiegazioni e hanno mostrato di avere compreso il problema, rinnovandoci la fiducia”.