Continua ad essere un imballaggio molto utilizzato in Italia nel settore ortofrutta, tanto che nel 2016 dalle mani di un po' tutta la filiera sono passate 400 milioni di cassette di legno (nel 2015 erano state 340 milioni). A fornire i dati è Rilegno, il Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclo degli imballaggi di legno che ha il delicato, ma fondamentale, compito poi di organizzare tutto il riciclo e il recupero degli imballaggi di legno, composto da pallet, cassette per l’ortofrutta, casse, gabbie, bobine per cavi, ma anche di altri componenti come porte, infissi e mobili.
E i dati del riciclo parlano di 1.627.000 tonnellate recuperate e poi trasformate in altro (soprattutto pannello truciolare, un semilavorato molto utilizzato dall’industria del mobile, ma anche dall'edilizia), 47mila in più rispetto all’anno precedente, pari a un +3,64%. A questo bisogna aggiungere la crescita nel settore della rigenerazione dei pallet che ha superato le 721mila tonnellate, circa 45 milioni di unità reimmesse al consumo dopo la cernita e/o la riparazione. Sommando, quindi, riciclo, riutilizzo e recupero energetico, sostiene Rilegno, “la quota complessiva di recupero dei rifiuti di imballaggio è salita al 63,52%, consolidando il fondamentale contributo di Rilegno nel perseguimento degli obiettivi del sistema italiano”. Tutto il sistema di recupero e riciclo si basa su 420 piattaforme private, un network presente in modo capillare su tutto il territorio al servizio delle aziende, ma anche della collaborazione e convenzione con 4429 Comuni che rappresentano circa 41 milioni di abitanti.
Non sembra voler andare in pensione, quindi, questo storico contenitore ancora molto utilizzato nel mondo dell'ortofrutta, da sempre considerato sano e adatto al contatto con i generi alimentari, nonostante oggi “sembra che l’utilizzo di imballaggi monouso sia diventato un delitto. In realtà non è così” sostiene il presidente di Rilegno, Nicola Semeraro. “I rifiuti di imballaggio vengono raccolti, viene riconosciuto ai Comuni un corrispettivo economico e si generano anche posti di lavoro“. E, secondo il presidente, c'è spazio per un'ulteriore crescita di mercato per le cassette di legno se si fa sistema e si investe in ricerca e innovazione. Rilegno ci crede tanto che sta lavorando a due progetti: “il primo riguarda una ricerca scientifica sul legno a contatto con gli alimenti, il secondo è un’innovazione tecnologica di sistema legata all’Industria 4.0. Le cassette in legno andranno oltre la loro natura di contenitori per ortofrutta e diventeranno veicoli di informazioni digitali utilizzabili da tutti gli attori della filiera. La tracciabilità è alle porte”.
Secondo Mauro Mastrotaro, consigliere incaricato del Gruppo ortofrutticoli di Assoimballaggi-Federlegno, le cassette di legno non sentono la crisi, anzi, crescono, perché “sono il vero imballaggio sostenibile e green” e continuano ad essere amate dai produttori di ortofrutta in Italia perché l'imballaggio monouso “è l'unico che permette costi e performance sostenibili”.