Ci sono anche le castagne tra le colture che hanno subito i maggiori danni negli ultimi anni. Tanto che la Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, ha stimato per il solo 2014 un danno di almeno 500 milioni di euro di mancato guadagno, sommando alle castagne anche vite, olivo, kiwi e api, tutte produzioni che stanno attraversando diversi problemi a causa di fitopatie varie. Questi dati sono stati diffusi durante il convegno nazionale, tenutosi venerdì scorso a Gallipoli (LE), sul tema: “Le grandi fitopatie: una minaccia da risolvere per il territorio e la società”. Presenti tra gli altri a questo appuntamento il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino, il senatore della Commissione agricoltura, Dario Stefano, nonché parlamentari, consiglieri regionali e sindaci del territorio. “Con questo convegno – spiega l’associazione agricola – la Cia vuole sostenere un’azione straordinaria a livello europeo, nazionale e regionale. Si tratta di agire su diversi piani, dal potenziamento della ricerca alla diffusione di tecniche di difesa adeguate, dal maggior controllo internazionale sugli scambi, al miglioramento della capacità di intervento nelle fasi di emergenza, fino al potenziamento degli strumenti di risarcimento”. Come è noto, il problema numero uno del castagno, in questi anni, si chiama cinipide. La diffusione di questo insetto su tutto il territorio nazionale ha provocato una rapida decimazione della produzione, arrivata nell’ultimo anno ai minimi storici, ben al di sotto dei già scarsi 18 milioni di chili registrati nel 2013.
19 gennaio 2015
Castagne, è allarme fitopatie
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