Le premesse per una discreta campagna castanicola nel comprensorio del Monte Amiata, in Toscana, ci sono. Tuttavia, lo sguardo in questi giorni è rivolto all’insù, nella speranza che arrivi quella pioggia, la quale farebbe davvero tirare a tanti un sospiro di sollievo.
Tra questi c’è anche Riccardo Cioci, veterinario e castanicoltore, che nel suo appezzamento di castagni secolari a La Pieve di Arcidosso, in provincia di Grosseto, ha trovato modo di fare convivere al meglio le sue due professioni: cavalli e asini si muovono nel suo castagneto, contribuendo in maniera importante alla sua manutenzione, soprattutto per quanto riguarda l’altezza dell’erba (anche se poi occorre la mano umana per la ripassata finale).
Cioci, che ha avuto in eredità dai familiari l'azienda agricola che porta il suo nome, la conduce seguendo il metodo biologico e producendo Castagna del Monte Amiata Igp, in particolare marroni ma anche una cultivar di castagna molto apprezzata per le sue caratteristiche, come è la Bastarda Rossa. “Si tratta di una tipologia di castagna – spiega Cioci – che, per le sue caratteristiche di gusto e di calibro, è molto simile al marrone. Proprio per questo motivo, è molto apprezzata, e declinabile in diverse preparazioni”.
Gli ultimi anni, nella zona, non sono stati semplici, per la Bastarda Rossa così come per la Castagna del Monte Amiata Igp. “Nella mia azienda – continua Cioci – è ancora molto diffuso il problema del cinipide, che si trova presente in tutta l’area un po’ a macchia di leopardo. I danni che ha provocato negli anni sono stati molti ingenti. Basti pensare che, in epoca pre-cinipide, nei miei 8 ettari producevo 100 quintali di castagne, mentre lo scorso anno, tra vespa cinese e siccità, non sono arrivato a 10”.
Tuttavia, quest’anno le premesse per fare meglio ci sono. “Abbiamo fatto lanci dell’insetto utile – prosegue Cioci – e bisogna dargli il tempo di attecchire. Inoltre, la fioritura è stata buona. Il problema, attualmente, è quindi legato alla siccità. Potrebbe piovere anche a inizio agosto, ma per salvare la stagione deve piovere”.