16 febbraio 2021

Castagne: in Emilia Romagna costituito un tavolo di lavoro

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La Regione Emilia Romagna ha costituito un tavolo di lavoro per trovare soluzioni tecniche e prospettive concrete per il comparto castanicolo. Ieri la prima riunione, in modalità a distanza, con la partecipazione dell’assessore regionale alla Montagna, Barbara Lori, e di quello all’Agricoltura, Alessio Mammi.

“Con questo incontro – hanno commentato Lori e Mammi – prende il via un tavolo operativo, in accordo con le istituzioni e le associazioni del territorio, strategico per coordinare gli impegni a favore del settore e progettare la pianificazione anche a livello europeo, in vista della programmazione del nuovo Piano di sviluppo rurale.

Due progetti sul tavolo

Nel corso della prima seduta del tavolo di lavoro sono stati presentati i due progetti Goi (Gruppo operativo per l’innovazione) “Castani-co” e “Biodiversamente castagno”, sulla biodiversità agricola e forestale.

In particolare “Castani-co”, finanziato con 198mila euro, valorizza il castagneto da frutto come sistema seminaturale vocato al sequestro di carbonio e come fonte produttiva di cibo di qualità. L’impegno è quello di quantificare quanto carbonio è sequestrato nel suolo e nella pianta a seconda dell'ambiente pedologico e della gestione del castagneto e produrre linee guida delle buone pratiche agronomiche e colturali. Un altro obiettivo è fare rete e condividere strategie di qualità e sostenibilità del settore castanicolo.

“Biodiversamente castagno”, finanziato dalla Regione con 155mila euro, nasce invece in risposta all'esigenza di conoscere la biodiversità del castagno e del suo agro-ecosistema e valorizzare e promuovere il ruolo del castanicoltore come custode della tutela della biodiversità e del territorio. È nel segno di questi obiettivi che è nato il sodalizio tra ricercatori, aziende agricole produttrici di castagne, consorzi e associazioni di castanicoltori che hanno dato vita al gruppo operativo.

Gestione e recupero dei castagneti

Tra i temi affrontati durante il tavolo di lavoro anche come qualificare, in termini di valore e sostenibilità, i castagneti attualmente coltivati e prevenirne l'abbandono, come estendere la coltivazione dei castagneti in terreni agricoli vocati, affrontare le problematiche fitosanitarie, non perdere il patrimonio umano storico e culturale legato alla castanicoltura da frutto. Dalla voce dei coltivatori è arrivata la richiesta di certezze sulla gestione e il recupero dei castagneti da frutto e di strategie per migliorare i processi di trasformazione e le opportunità di commercializzazione.

“Sosteniamo con forza lo sviluppo di tecniche innovative per il mantenimento e la difesa dei castagneti – ha dichiarato Lori – ma anche il loro recupero, in chiave economica e ambientale, per il grande valore che hanno nel presidio della montagna”.

“Il mondo della castanicoltura – ha aggiunto Mammi – ha avuto la capacità di mettere insieme un percorso di grande condivisione tra obiettivi e territori, un modo di operare strategico e collegiale che ha prodotto importanti effetti”.

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