È ormai conclusa la raccolta delle castagne per Agricola Meridionale, società cooperativa di Forino, in provincia di Avellino, nel cuore di un territorio noto per la coltivazione di castagne, nocciole e ciliegie.
A fare un bilancio della campagna 2024 è l’amministratore Eduardo Rubinaccio: “Ci riteniamo nel complesso soddisfatti di come si è svolta – racconta a myfruit.it – anche se dobbiamo ammettere che ci aspettavamo qualcosa in più”.
A conti fatti, insomma, non è andata male ma poteva andare meglio, soprattutto in termini di volumi: “Sotto il profilo della quantità, questa campagna si è fermata al di sotto delle aspettative. All’inizio i ricci sembravano molti di più”.
ll caldo influenza la qualità
Dal punto di vista della qualità, la campagna non è stata omogenea. Con il passare del tempo infatti i produttori hanno cominciato a notare che il prodotto aveva caratteristiche diverse da quello delle prime fasi. La raccolta ha impegnato la cooperativa e i suoi soci, per tutto il mese di ottobre. “Nell’ultima settimana, abbiamo riscontrato l’insorgere di marcio interno” – spiega Rubinaccio – È probabile che sia stata una conseguenza del caldo anomalo che ha caratterizzato quest’ultimo periodo”.
A soffrire meno è stata la Bouche de Bétizac, varietà francese che anche in Irpinia ha trovato terreno fertile al proprio sviluppo, insieme alle autoctone. Essendo una cultivar precoce, raccolta da metà settembre ai primi di ottobre, ha infatti goduto di condizioni climatiche più favorevoli e non ha sofferto dei problemi a cui sono andate incontro le altre varietà.
Ogni anno l’Agricola Meridionale lavora circa mille tonnellate di castagne destinate alle aziende dell’ingrosso della zona. Un mercato che, nel complesso, ha risposto bene all’arrivo del prodotto irpino.
“Abbiamo esaurito tutto il prodotto a disposizione, ma ovviamente tra le prime castagne e le ultime il prezzo è cambiato, calando di pari passo con la qualità delle castagne”.
Il cambiamento climatico dunque anche qui si è fatto sentire. “Per il prossimo anno, ci auguriamo volumi più importanti – conclude Rubinaccio – Purtroppo sul clima non possiamo intervenire. Possiamo invece lavorare con ancora maggiore attenzione le nostre produzioni, cercando di mettere in atto tutte quelle pratiche agricole migliorative che possano allontanare patologie e aumentare la resistenza e la produttività delle piante”.