04 luglio 2016

Castagne, in Liguria si teme un fungo

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Per le castagne, almeno in Liguria il cinipide non fa più paura e la battaglia contro questo insetto, che per anni ha devastato castagneti in tutta Italia, sembra in questa regione essere ormai alle spalle. Tuttavia, continua a fare paura (sebbene in misura minore) un fungo che, da un paio d’anni, attacca direttamente i frutti. A parlare di questo problema, sulle colonne de La Stampa edizione di Savona, è stato in questi giorni Gerolamo Calleri, presidente di Coldirerri Liguria, che ha detto: “Con l’intervento della Regione, della Camera di commercio di Savona e del Cersaa di Albenga, si è potuto incidere fortemente sulla ripresa del castagno, anche se sarà necessario attendere ancora un po’ di tempo, prima di rivedere gli abbondanti raccolti di castagne di una volta…I nostri alberi stanno per vincere una battaglia molto importante, con le castagne pronte a ritornare in quantità sul mercato. L’anno scorso l’incremento della produzione, rispetto al 2014, è stato del 20% con un’ottima qualità del prodotto”.

Rimane fuori di dubbio che, rispetto a qualche decina di anni fa, le previsioni di raccolto di quest’anno sono ancora molto contenute, eppure negli ultimi due – tre anni la tendenza si è invertita. Se negli Anni Settanta la produzione in Val Bormida era di circa 10.000 quintali, si è arrivati a un minimo di circa 300 quintali nel 2012. Poi la lenta, ma costante ripresa.

“Con i mercati fissi presenti nella nostra provincia – ha proseguito Calleri – insieme a quelli collegati alle feste stagionali, si sta cercando di dare una risposta strutturale ad una economia, quella della castagna, che per l’entroterra savonese è sempre stata particolarmente importante”. A tal proposito, va senz’altro ricordato il presidio Slow Food della castagna essiccata nei tecci di Calizzano e Murialdo, solo per fare un esempio. “Eppure – denuncia La Stampa – non è proprio tutto risolto, perché se il cinipide è ormai sconfitto, ora la nuova minaccia è rappresentata dalla presenza di un fungo nei castagneti che attacca il frutto. Anche su questa nuova minaccia, il Servizio Fitosanitario regionale e il Centro di sperimentazione e Assistenza agricola di Albenga, sono da tempo impegnati, alla ricerca di una soluzione che preveda l’introduzione di ecosistemi naturali di lotta biologica, per evitare di ricorrere a una pericolosa guerra chimica”.

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