02 ottobre 2014

Castagne, in Piemonte un’annata difficile

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Dopo l’ottimismo dei mesi scorsi, in Piemonte sono state decisamente rivedute al ribasso le previsioni per la stagione castanicola 2014. A riferirlo in questi giorni al portale targatocn.it sono stati Marco Bellone, presidente della Cia di Cuneo, e Giancarlo Ballario, titolare di un’importante azienda piemontese specializzata nella commercializzazione di castagne. Nell’intervista citata, Bellone ha rilevato: “Si profila purtroppo un altro anno difficile per la castanicoltura. Fino ad un mese fa le premesse erano buone per il raccolto: i castagni si presentavano vigorosi ed i ricci belli. Nelle ultime settimane, però, è seguito un netto regresso probabilmente a causa delle piogge eccessive e delle variazioni climatiche che hanno complicato l’allegagione, mentre ha rifatto la sua comparsa lo “gnomoniopsis pascoe”, il fungo causa di una forte infestazione da marciume. Un problema che ha interessato nelle settimane scorse il 40% delle nostre castagne e che ora, fortunatamente, pare limitarsi al 10%”. Ballario, rilevando che sono stati compiuti progressi importanti nella regione per quanto riguarda la lotta al cinipide, ha comunque aggiunto: “Relativamente alla situazione in Piemonte, la produzione si presenta molto bassa: pochissimi marroni in Val Susa, scarsa produzione nel Saluzzese, nel Roero fino a ferragosto le premesse erano positive ma ora ho interrotto l’acquisto per un’eccessiva presenza di marciume. Un difetto, questo, gravissimo che caratterizza anche quest’anno le nostre castagne e che, purtroppo, non si riesce ad individuare nel prodotto nemmeno dopo le pratiche più severe della “curatura” in vasche piene d’acqua per 9 intere giornate come, invece, succede per altre problematiche simili”.

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