Per contrastare la pesante congiuntura in atto nel settore castanicolo, il Distretto delle Castagne e dei Marroni della Campania ha messo in campo una nuova strategia, puntando su quattro linee d’intervento illustrate oggi.
Gli obiettivi della strategia si possono sintetizzare in: miglioramento delle condizioni dei castagneti attraverso l'introduzione dell'innovazione sostenibile nelle tecniche colturali; miglioramento delle capacità degli operatori attraverso la formazione continua; razionalizzare il quadro giuridico delle norme che regolano il complesso sistema della castanicoltura da frutto; recupero della competitività sui mercati nazionali ed internazionali del prodotto campano attraverso una forte azione di valorizzazione e promozione.
“Su quest'ultimo punto – recita una nota del Distretto – la politica di rilancio delle castagne campane di pregio è già stata avviata e la costituzione dei Consorzi di tutela per le Igp già riconosciute (Castagna di Montella, Marrone di Roccadaspide, Marrone di Serino e Castagna di Roccamonfina) rafforzerà le attività di promozione e valorizzazione. Inoltre il Distretto, in collaborazione con le autorità locali (Parco, Gal, Provincia, Comunità Montane e i comuni interessati) e le organizzazioni di categoria, ha promosso il progetto di una quinta Igp per tutelare la denominazione Castagna del Partenio, che consentirà di poter disporre, nel giro di qualche anno, di un bacino produttivo potenziale di oltre l'80% della superficie castanicola campana a marchio comunitario. Un obiettivo ambizioso ma realizzabile, che potrà contraddistinguere quasi l’intero territorio castanicolo campano di pregio e contribuire al rilancio delle castagne e dei marroni campani in termini economici e di sviluppo sostenibile. Il riconoscimento del marchio comunitario alla Castagna del Partenio, nel certificare la qualità, la tipicità e la provenienza del prodotto, particolarmente ricco della sua storicità, può agire come volano per la promozione e lo sviluppo della produzione agricola del territorio. L'Igp è sicuramente il primo passo per poter dare nuova vitalità a un territorio fragile, a forte rischio di spopolamento, che ha bisogno di nuovi strumenti di promozione per il suo rilancio economico e sociale”.
Italo Santangelo, consulente del Distretto Castagne e Marroni della Campania, nonché moderatore dell’incontro di oggi, commenta: “Finalmente, con il progetto che parte oggi, sarà possibile promuovere la tutela di un prodotto di pregio che si ricava da un territorio straordinario per tanti motivi, e cioè la Castagna del Partenio, quale quinta Igp della Campania. L’iniziativa nasce da una condivisa volontà degli operatori della filiera, con l'obiettivo non solo di tutelare e promuovere il prodotto ma, al tempo stesso, di salvaguardare l’identità e la tipicità dell’antica cultura e tradizione locale”.
I numeri della Castagna del Partenio
Secondo i dati diffusi in conferenza stampa, la castanicoltura da frutto nell'area interessata dall'Igp Castagna del Partenio interessa oltre 1500 ettari di sau e una produzione di circa 25mila quintali circa (nelle annate ordinarie pre-cinipide), pari a circa il 10% del totale regionale, con una resa unitaria pari a 16,7 quintali per ettaro. Negli ultimi 10-12 anni tuttavia, a causa dell’emergenza vespa cinese, la produzione media annua non si è mai aggirata intorno a tale dato, fermandosi piuttosto alla soglia dei 10mila quintali di castagne raccolte per anno (in qualche anno anche solo 5mila) e a una media per ettaro di 7-8 quintali. Nelle ultime due annate, avendo superato l’emergenza fitosanitaria, si nota una certa ripresa produttiva. Oggi le aziende castanicole campane sono poco più di 400, una dozzina le imprese di lavorazione e trasformazione. Il 60% circa della produzione è destinato al mercato del fresco, la parte restante viene utilizzata per la trasformazione artigianale ed industriale, a cominciare dalle “castagne del prete” (castagne essiccate, tostate e poi reidratate), una tipologia tipica proprio del Partenio.
I comuni del comprensorio dove le castagne del Partenio sono maggiormente coltivate sono: Monteforte Irpino, Cervinara, Mercogliano, Pannarano, Summonte, Ospedaletto d'Alpinolo, Pietrastornina e Arpaise, ma superfici castanicole significative si riscontrano comunque in tutti gli altri 14 Comuni dell'area Igp.