Nell’Appennino reggiano, la stagione 2021 non è stata senz’altro una delle migliori, ma c’è chi comunque traccia un bilancio positivo. Tanto che, in occasione della Pasqua, proporrà una delle ultime occasioni per degustare la farina di castagne, poi bisognerà aspettare il prossimo raccolto.
Il bilancio del 2021
Marco Sepe, titolare dell’azienda agriocola Agriappennino di Ramiseto (Reggio Emilia) spiega infatti: “Noi produciamo esclusivamente castagne, su una superficie di 6 ettari. Ormai, dalle nostre parti, il cinipide fortunatamente non rappresenta più un problema. Quello che invece l’anno scorso ha preoccupato è stata la siccità. Ha iniziato un po’ a piovere, infatti, solo dalla metà dello scorso ottobre, e una tale situazione ha generato un prodotto secco e dal calibro inferiore al normale”.
Per la stagione 2022 occhi puntati sull'andamento dell'estate
La mancanza di piogge che si sta registrando quest’anno, al momento, non preoccupa però i castanicoltori, o almeno non come per altre colture. “Per chi fa castagne – prosegue Sepe – il problema nasce eventualmente in estate. La pianta del castagno, infatti, dà il massimo a luglio, quando va in fioritura, quindi diventerà un problema se non pioverà per tutta l’estate”.
Una colomba speciale
Intanto, in azienda si guarda all’ormai prossima Pasqua. “Per questa occasione – prosegue Sepe – riproporremo la nostra colomba con farcitura di farina di castagne, che ha già avuto un buon successo lo scorso anno e il cui impasto, sotto forma di panettone, è stato molto richiesto durante le festività natalizie. Oltre alla colomba – conclude il titolare di Agriappennino – produciamo altri prodotti finiti e semilavorati a base di castagne, sia per il cliente finale, sia per quello professionale”.
Lavorazioni nel rispetto della tradizione
Tutti i prodotti dell’azienda, sono orientati all’alta qualità. Le castagne di Agriappennino sono infatti vendute fresche o essiccate in un antico metato (essiccatoio in sasso), quindi macinate lentamente a pietra. La filosofia aziendale si propone di coltivare il prodotto con i tempi dovuti, senza spingere sulla produzione e sui ritmi naturali delle colture. Nel castagneto sono utilizzati esclusivamente concimi organici vegetali (compost) e animali (letami con paglia da stalle bovine a conduzione biologica), allo scopo di ottimizzare le caratteristiche del suolo riducendo l’erosione e la perdita di nutrienti.