06 marzo 2017

Castagne piemontesi per la pasticceria Fiasconaro

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La celebre pasticceria Fiasconaro di Castelbuono (PA) potrà utilizzare per i suoi dolci le castagne di Venasca (CN) e della Val Varaita, prodotte sui pendii ai piedi del Monviso. Lo ha annunciato nei giorni scorsi Nicola Fiasconaro, incontrando in Sicilia il sindaco di Venasca, Silvano Dovetta, con alcuni amministratori comunali, assieme al ministro per le Autonomie, con delega alla Montagna, Enrico Costa, l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, il presidente Uncem Lido Riba.

All’incontro hanno preso parte anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana Antonello Cracolici e i vertici dell’impresa artigianale con sede nel borgo delle Madonie. Un incontro a pochi mesi dalla visita di Nicola Fiasconaro (l’azienda è attiva da 60 anni con produzioni dolciarie che dalla Sicilia sono commercializzate in tutt’Italia e in Europa) a Venasca in occasione dell’inaugurazione dell’area artigianale, dove sindaco e amministrazione comunale gli hanno proposto di aprire un laboratorio capace di utilizzare prodotti piemontesi, come castagna e nocciola, creando un prodotto di “montagna” esclusivo con un forte legame con la Sicilia, non certo slegato da profondi rapporti storici, sociali ed economici.

Silvano Dovetta, che è anche presidente dell’Unione montana Val Varaita, ha commentato: “Fiasconaro ha subito dimostrato una forte attenzione alla nostra realtà. Il rapporto con lui è nato per caso, da una lettera inviata per invitarlo a insediarsi da noi. Oggi, con questa visita, possiamo avviare un lavoro importante sulla filiera della castagna. Abbiamo un ottimo frutto, ma ci manca la trasformazione. Faremo sicuramente dei passi in avanti”.

“Con la visita – riflette Lido Riba – abbiamo fatto un passo in avanti nella costruzione della filiera del castagno. Abbiamo in Piemonte il prodotto migliore al mondo, abbiamo produzioni di alta qualità in diecimila ettari di castagneti da frutto. Ci manca la trasformazione. Abbiamo bisogno di individuare imprese che vogliano trasformare il nostro prodotto, che consentano di dare un valore maggiore alla castagna. Ne parleremo a Torino il 7 aprile, in un’iniziativa pubblica incentrata sull’agricoltura e sul ruolo delle filiere per far crescere i prodotti delle terre alte”.

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