A seguito dell’appello che Uncem (unione nazionale comuni comunità enti montani) Toscana aveva lanciato nei giorni scorsi sulla questione dei danni ai castagneti provocati dal cinipide, è ora scattata un’interrogazione parlamentare a riguardo. A proporla nei confronti del Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo, sono stati gli onorevoli Ermete Realacci, primo firmatario, Susanna Cenni e Luigi Dallai. L’interrogazione chiede se non si ritenga opportuno, per tramite dei centri di ricerca e sperimentazione in agricoltura del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali competenti per territorio e di concerto con le Agenzie regionali per l’ambiente, avviare dei progetti tesi a verificare tutte le possibilità di lotta biologica al cinipide, ad esempio con l’introduzione di parassitoidi specifici, e se questi siano compatibili con la tutela della biodiversità nazionale e con le colture castanicole. Inoltre, la stessa interrogazione chiede se non si ritenga utile, anche a livello di Unione Europea, individuare specifiche forme di indennizzo e di aiuto per la lotta biologica nel settore castanicolo, costituito da centinaia di piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare, gravemente minacciate dal cinipide. “Una produzione annua – si legge nelle premesse dell’interrogazione – di 45 milioni di chili di altissima qualità consente all’Italia di conquistare la leadership nella produzione in Europa e il quarto posto a livello mondiale dopo Cina, Corea del Sud e Turchia. Parrebbe possibile una lotta biologica alla minaccia del cinipide delle castagne grazie alla diffusione di un insetto antagonista: il Torymus sinensis kannijo, la cui femmina depone le proprie uova nelle galle del cinipide, distruggendo in tal modo le larve del parassita. Tuttavia, lo studio di come sincronizzare il ciclo di vita dei due insetti e di come liberarli nell'ambiente è ancora all’inizio”.
01 agosto 2013
Castagne, scatta l’interrogazione parlamentare
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