28 febbraio 2024

Cavolfiori a 15 centesimi e limoni a 35. In Sicilia: "Siamo disperati"

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In Sicilia cavolfiori e limoni non si riescono neanche a svendere. I primi pur offerti a 15 centesimi e i secondi a 35 non vedono uno sbocco commerciale. La gran parte dei limoni non è stata ancora raccolta per mancanza di acquirenti, finiranno per veramente pochi centesimi all’industria. Il cavolfiore finisce trinciato dalle macchine. Un disastro.

Una brutta campagna  per Verde Mediterraneo

Una campagna da dimenticare quella che Pietro Giudice, responsabile commerciale della cooperativa agricola Verde Mediterraneo di Vittoria in provincia di Ragusa, descrive a myfruit.it. Iniziamo dalla biografia aziendale: “Ci occupiamo nella produzione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, verdure e uva da tavola. Lavoriamo su 10 ettari e commercializziamo nei mercati generali italiani, soprattutto in Nord Italia ma pure in quelli dell’Est Europa, di Francia e Svizzera”.

Una bella realtà. L’anno scorso è andata bene. “Per questo c’è chi ha deciso di investire in nuovi impianti di limone, per il cavolfiore le temperature erano più rigide e a gennaio abbiamo venduto in media a 1,40/1,50 euro il kg. Quest’anno l’inverno in Sicilia non è arrivato”. Nel 2024  cambia tutto spiega il responsabile commerciale della cooperativa: “Una situazione di disagio che dura da due mesi. Specialmente per il cavolfiore bianco abbiamo registrato in tutti i mercati prezzi ridicoli, vendiamo il prodotto 0,15/0,25 euro il kg, ma più dell’80% resta invenduto e trinciato dai mezzi agricoli”.

Ma non è finita qui. “La situazione è difficile anche con i limoni primo fiore, si vendono da 0,35 a 0,40 euro ma moltissima merce resta invenduta. Siamo fermi da due mesi con questi due prodotti”.

Lo Stato integri la differenza con il sottocosto

Il bilancio dei produttori è in rosso. “Vediamo che nel mercato vendono a 2 euro i cavolfiori così come i limoni. C’è poca vendita, i consumi sono al tracollo. Speriamo nelle prossime settimane che si cambi direzione, perché tanti agricoltori sono all’esasperazione vista la difficoltà commerciale vissuta da questi prodotti”.

Si vende sottocosto, quando si riesce, ma quale dovrebbe essere il prezzo minimo? “Almeno 0,60 euro il kg per non andare in perdita. Lo Stato dovrebbe intervenire per integrare la differenza tra prezzo di vendita e quello che ripaga i fattori di produzione”. Questa una delle ricette proposte.

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