24 novembre 2023

Cessione terreni pubblici, una svolta per la crescita agricola in Italia

16

Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, si esprime con entusiasmo riguardo alla prospettiva di cedere terreni pubblici, un passo che potrebbe liberare lo Stato dal compito improprio di coltivare la terra. “Questa mossa – afferma Prandini – non solo metterebbe a disposizione risorse cruciali per lo sviluppo, ma avrebbe anche il vantaggio di sostenere la crescita, l’occupazione e la redditività delle imprese agricole. Un aspetto ancor più cruciale in un periodo di intense tensioni internazionali, dove garantire la sovranità alimentare diventa di primaria importanza”.

Bene terre pubbliche ai giovani

Le dichiarazioni positive del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sono accolte con favore dalla Coldiretti. Nel suo videomessaggio al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, Giorgetti ha sottolineato l’attenzione del Mef sulla valorizzazione del patrimonio fondiario pubblico, riconoscendo il potenziale inespresso, sia economico che agricolo.

La valorizzazione delle terre fertili si pone come una necessità urgente in Italia, dove il fenomeno della cementificazione e dell’abbandono ha portato alla perdita di circa un terzo (30%) dei terreni agricoli nell’ultimo mezzo secolo. La superficie agricola utilizzabile è scesa a soli 12,8 milioni di ettari, sottolinea la Coldiretti.

Un ostacolo significativo alla nascita di nuove imprese agricole, in particolare gestite da giovani, è la disponibilità di terra. La vera novità rispetto al passato sono gli under 35 provenienti da altri settori o esperienze diverse, privi del patrimonio fondiario familiare. Nel 2022, il prezzo medio dei terreni agricoli ha toccato i 22.600 euro ad ettaro, con notevoli differenze tra il nord-est (47.000 euro), il nord -ovest (35.000 euro) e il resto d’Italia (inferiore a 15.000 euro), secondo l’analisi Coldiretti basata sui dati Crea.

Cedere terreni pubblici diventa quindi un impegno significativo per favorire la crescita delle imprese agricole e supportare il ritorno alla terra. Negli ultimi dieci anni, il numero di giovani agricoltori under 30 in Italia è aumentato del 12,8%, un trend positivo in netto contrasto con il crollo medio del 25,2% nell’insieme dei settori economici, secondo l’analisi della Coldiretti basata sui dati Infocamere e Unioncamere per il periodo 2014-2023. Questo andamento positivo è stato favorito dalle numerose iniziative di privatizzazione dei terreni a favore dei giovani.

Enrico Parisi, leader dei giovani imprenditori agricoli della Coldiretti, sottolinea la necessità di investire in un settore strategico che può far ripartire l’Italia e l’Europa. Parisi enfatizza l’importanza di superare gli ostacoli burocratici per sostenere il ritorno alla terra e per consentire all’agricoltura italiana di offrire opportunità occupazionali e di crescita professionale. In conclusione, Parisi invita a investire in un settore chiave, guidato da una nuova generazione di giovani sensibili all’innovazione e alla sostenibilità, per garantire un futuro prospero per l’Italia e l’intera Europa.

Potrebbe interessarti anche