Reparto ortofrutta

13 novembre 2024

Chiquita, il bollino blu "non merita protezione"

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Il bollino blu e giallo di Chiquita non è distintivo e riconoscibile. E’ quanto ha sentenziato la Corte di Giustizia Ue in merito alla causa T-426/23 Chiquita Brands/Euipo Compagnie financière de participation.

In altre parole, uno dei bollini più famosi del reparto ortofrutta, non avrebbe i tratti distintivi per beneficiare della protezione come marchio dell’Unione europea perché "è banale nella forma e nel colore", per dirla con le parole dei giudici di Lussemburgo.

Un passo indietro

Per comprendere meglio la questione occorre però fare un passo indietro e tornare a quando l'americana Chiquita Brands aveva chiesto - e ottenuto - la registrazione del bollino ovale blu e giallo come marchio dell’Unione europea per diversi alimenti, tra cui la frutta fresca, all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo).

Nel maggio del 2020, però, la francese Compagnie financière de participation, ha proposto allo stesso ufficio di dichiarare la nullità del marchio in quanto privo di carattere distintivo. E così, nel maggio 2023, l'Euipo ha ritenuto che il bollino di Chiquita non avesse le caratteristiche idonee per distinguere le banane e e gli altri prodotti freschi.

Da qui il ricorso di Chiquita Brands al Tribunale dell’Unione europea che si chiude con la sentrenza di oggi, la quale ribadisce: l'ovale blu e giallo non è in grado di identificare il prodotto. Inoltre a Chiquita Brands viene contestato di non aver presentato sufficienti prove per sostenere la forza identificativa del marchio in Europa.

Chiquita fa rima con banana?

Eppure il bollino in questione - nato nel 1963 - ha ben 50 anni di marketing e comunicazione da raccontare. E' sul bollino blu che da anni posa Miss Chiquita in tutte le sue versioni e, diciamolo, è il bollino che identifica le banane a livello globale. D'altro canto si sta parlando di un marchio presente in quasi 70 paesi, di un'azienda che ha filiali in 25 nazioni, per un totale di 18mila impiegati.

Ma con la sentenza della Corte di Giustizia le cose cambiano perché, secondo i giudici, le etichette di forma ovale sono comunemente utilizzate nel settore delle banane, in quanto facili da applicare su frutti incurvati. Di conseguenza - spiegano - "tale forma non è idonea ad attirare l’attenzione del pubblico né a permettere a quest’ultimo di identificare l’origine commerciale della frutta fresca contrassegnata dal marchio".

Il brand, in altri termini, è definito anonimo, perché non possiede “caratteristiche facilmente e immediatamente memorizzabili”.

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