27 agosto 2021

Cibus 2021 scalda i motori, il programma completo

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La ventesima edizione di Cibus aprirà i battenti a Parma martedì 31 agosto per chiudere venerdì 3 settembre, organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare. Slittata dal 2020, causa pandemia, sarà la prima grande fiera internazionale a riaprire, all’inizio del secondo semestre del 2021 (Cibus si tiene di norma in maggio). Servirà al settore agroalimentare per proporre i nuovi prodotti sui mercati nazionale ed estero, per avvantaggiarsi della ripresa economica, beneficiando anche della spinta del recovery plan. Un settore che ha sostenuto i consumi alimentari degli italiani durante il lockdown e sta aumentando, anche nel primo semestre del 2021, i suoi livelli produttivi, come quelli dell’export, cresciuto dell’11 per cento. Sono attese quasi duemila aziende espositrici, che proporranno migliaia di marchi e oltre 500 nuovi prodotti. Attesi decine di migliaia di operatori esteri e top buyer dall’Italia, dall’Europa e dai Paesi d’oltremare.

“Da troppo tempo i responsabili acquisti della distribuzione nazionale e internazionale non incontravano i loro fornitori, non si recavano presso le facilities e i territori – ha spiegato Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma – Inoltre anche le fiere dovevano essere all’altezza dei loro clienti che da febbraio 2020 non si sono mai fermati continuando non solo a produrre, ma anche a innovare. Questo sforzo, che oggi vediamo coronato da un boom delle esportazioni, meritava un palco come Cibus, che da quasi 40 anni è la piattaforma di riferimento per l’Agroalimentare Italiano. A Parma dal 31 agosto si torna dunque a fare fiere in Italia, per dimostrare ai mercati come si possa continuare a innovare, contribuire all’ambiente, conquistare nuovi mercati esteri e battere la contraffazione. A Cibus parleremo della omnicanalità, ovvero l’integrazione tra gli acquisti offline e on line, del rapporto tra territori e imprese in Italia e all’estero, delle start-up che stanno concretamente elaborando l’evoluzione dell’offerta food&beverage, di cosa sia effettivamente la filiera agroalimentare italiana, cioè un patrimonio delle decine di migliaia di imprese che dal dopoguerra hanno portato in tutto il mondo i nostri brand e i nostri prodotti, molti dei quali Dop e Igp”.

La fiera consentirà alle aziende alimentari di presentare i nuovi prodotti e riprendere in presenza il dialogo con i buyer, mai interrotto ma limitato al virtuale. Dunque, una fiera di grande peso e rilevanza, come ha sottolineato Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare: “Questa edizione di Cibus è simbolica per il nostro settore alimentare perché, come prima grande manifestazione fieristica a tornare in presenza, dimostra che il comparto del food&beverage ha tutte le carte in regola per trainare la ripartenza. E il raggiungimento dell'obiettivo di 50 miliardi di export agroalimentare entro la fine dell'anno è, in questo senso, un segnale forte. Cibus sarà dunque un momento di confronto sul settore, con uno sguardo alle opportunità, ma anche alle minacce che rischiano di danneggiare le nostre eccellenze e da cui dobbiamo assolutamente difenderci. Soprattutto però Cibus rappresenta un nuovo avvio per tutte le aziende dell'industria alimentare che hanno resistito durante la fase pandemica e che ora possono tornare a proporre i prodotti made in Italy al mondo, certe di trovare dall'altra parte sempre più consumatori in sempre più Paesi”.

Il primo giorno

Cibus sarà inaugurato dal convegno di apertura, alle 10,45, con la partecipazione di rappresentanti dell’industria alimentare, dell’agricoltura e della distribuzione moderna e del mondo politico e istituzionale, tra cui Luigi Di Maio, ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale; Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Federico Pizzarotti, sindaco di Parma; Carlo Maria Ferro, presidente Ice; Ivano Vacondio, presidente Federalimentare; Gino Gandolfi, presidente di Fiere di Parma; Alberto Frausin, presidente Federdistribuzione; Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe;  Marco Travaglia, vice presidente Centromarca, Francesco Avanzini, direttore generale Conad; Marco Pedroni, presidente Coop Italia; Giorgio Santambrogio, Ad Gruppo Végé.

Nel primo pomeriggio della prima giornata si terrà l’Assemblea di Federalimentare, cui parteciperanno i capitani dell’industria alimentare e dove interverrà Carlo Bonomi, presidente di Confindustria e altri relatori quali Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura; Ettore Prandini, presidente di Coldiretti; Dino Scanavino, presidente di Cia-Agricoltori Italiani; Giorgio Mercuri presidente Alleanza Cooperative Agroalimentari; Franco Verracina presidente Copagri; Fabio Pompei, Ceo Deloitte Central Mediterranean.

Il convegno sul made in Italy

Tra i vari convegni, di particolare importanza quello che si terrà nella mattinata dell’1 settembre, intitolato “Il made in Italy agroalimentare e le Indicazioni geografiche: le strategie per spingere la crescita”. In quella occasione, verrà delineata l’importanza delle Ig italiane, sempre più richieste non solo sul mercato interno, ma anche sui mercati esteri. Il convegno sarà coordinato dall’europarlamentare Paolo De Castro e vi parteciperanno Cesare Mazzetti e Mauro Rosati – presidente e direttore della Fondazione Qualivita; Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia; Riccardo Deserti, direttore Consorzio Parmigiano Reggiano; Claude Vermont des Roches, presidente di Origin International; Pietro D’Angeli, direttore generale Clai; Antonio Auricchio, presidente Afidop.
Nella seconda parte del convegno, dopo una relazione di Nomisma su quanto distribuzione e finanza fanno per le Indicazioni geografiche, interverranno Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, Francesco Pugliese, Ad Conad; Giampiero Maioli, responsabile del Crédit Agricole in Italia.

Per la prima volta Cibus diventa live sui social: sui canali You Tube e Linkedin di Cibus sarà infatti possibile seguire ogni mattina le interviste ai buyer presenti in fiera.

Fonte: Cibus

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