Il Cile sta investendo sempre più risorse nella produzione di nocciole, e i risultati non tardano ad arrivare. Secondo un rapporto della Societá Agrichile, filiale del Gruppo Ferrero, ripreso dall’Ice (istituto per il commercio estero), la produzione di nocciole in guscio ha raggiunto infatti nel paese sudamericano le 119.500 tonnellate nella stagione 2016/17, con un aumento del 21,8% rispetto all’annata precedente.
La produzione si concentra fra le regioni di 0’Higgins e quella dei laghi, con la regione del Maule che concentra i maggiori quantitativi con 14.000 tonnellate, seguita dalla regione dell’Araucania con 3.800 tonnellate e dalla Regione Bio-Bio con oltre 1.000 tonnellate. “Il Paese – rileva l’Ice – si posiziona come il principale produttore di nocciole europee dell’Emisfero Sud, con oltre 17.000 ettari di piantagioni e con proiezioni di superare i 30.000 ettari a fine 2020. Il Cile può contare sul vantaggio di una produzione in contro stagione rispetto all’Italia e alla Turchia”, che rimangono rispettivamente il secondo e il primo produttore mondiale di nocciole. Attualmente la maggior parte della produzione cilena è esportata in Italia e in Brasile.
