30 maggio 2017

Ciliegia Moretta, al via il progetto di rilancio con Slow Food

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Salvare la ciliegia Moretta dall'estinzione e rilanciarla sul mercato attraverso un canale dedicato, il presidio Slow Food. Questo il progetto a cui stanno lavorando già da un anno le Università di Modena e Bologna, Slow Food Condotta di Vignola e Valle del Panaro e il Consorzio della Ciliegia, della Susina e della Frutta Tipica di Vignola, con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola.

Già nel 2007 il progetto “Salviamo la Moretta” cercò di ridare impulso alla coltivazione di questa varietà le cui straordinarie caratteristiche sono legate alla zona di produzione, le colline di Vignola, in provincia di Modena. Ma lo slancio non fu sufficiente: “oggi le piante rimaste sono pochissime, su 1200 ettari di ciliegio a Vignola se ne contano circa 300” spiega il professore Stefano Lugli, docente all'Università di Bologna che sta lavorando al progetto assieme alla professoressa Maria Plessi dell'Università di Modena.

Oggi vogliamo fare un salto di qualità, vogliamo che la Moretta abbia un suo canale commerciale: pensiamo che la strada giusta sia il presidio Slow Food, in grado di dare una nuova identità al frutto, in questo modo la ciliegia Moretta continuerà ad essere un prodotto di nicchia ma avrà una sua tutela.

“Lo spirito del progetto è quello di pensare che il futuro viene anche guardando il passato – spiega Gino Quartieri, fiduciario Slow Food condotta di Vignola e Valle del Panaro -, oggi tutti stanno piantando ciliegie che hanno poco sapore, la Moretta ha un sapore importantissimo, non omologato e non omologabile. È unica al mondo, può crescere in tante zone ma è stato un frutto selezionato nel nostro territorio, rappresenta il nostro territorio”.

CiliegiaMoretta_Vignola

Il progetto, della durata di tre anni, è iniziato nel 2016 con lo studio delle caratteristiche a livello biochimico, nutraceutico e antiossidante  della ciliegia Moretta.

Abbiamo scoperto che la Moretta ha un contenuto di polifenoli doppio rispetto alle altre ciliegie e un equilibrio tra zuccheri e acidi ben bilanciato – spiega Lugli –  tutto questo  in un frutto piccolo e delicato che ha limiti nella manipolazione e nel trasporto.

Ora il progetto è passato alla seconda fase, l'individuazione delle aree migliori per la produzione di Moretta, una zonazione per delimitarne il perimetro  in un territorio intorno al comune di Vignola, nelle colline modenesi.

 

“Basta spostarsi di pochi chilometri e cambiano le caratteristiche del terreno”. Una volta definiti i  confini per la produzione di Moretta, i ricercatori proporranno agli agricoltori tre diversi metodi di produzione, basati sia su impianti moderni che su impianti tradizionali risalenti ai primi del Novecento. Saranno gli stessi ricercatori delle Università a preparare le piante per gli agricoltori interessati. L'obiettivo è “arrivare ad almeno dieci ettari, circa mille quintali,  tra il 2020  e il 2025“.

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