Giornata importante quella di oggi per tutto il comparto cerasicolo di Vignola (Modena) e non solo. L’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Alessio Mammi, ha infatti inaugurato ufficialmente la sperimentazione triennale che il Consorzio della Ciliegia di Vignola Igp ha avviato, presso il proprio campo sperimentale – complessivamente 4 ettari di terreno – riguardo alle coperture anti-cracking e anti Drosophila Suzukii. Presenti alla cerimonia anche il sindaco di Vignola, Emilia Muratori, il presidente e il direttore del Consorzio (Andrea Bernardi e Walter Monari) e il direttore del Consorzio fitosanitario provinciale di Modena, Luca Casoli.
Grazie quindi a un progetto finanziato e sostenuto dalla Regione (che ha stanziato 150mila euro) insieme al Comune di Vignola, coordinato dal Servizio fitosanitario regionale, in partnership con il Consorzio della ciliegia di Vignola, il Consorzio fitosanitario di Modena e l’Università di Modena e Reggio Emilia, sono stati installati in questo campo sperimentale, di proprietà del Comune ma gestito dal Consorzio, sistemi di copertura monoblocco e monofila, con l’obiettivo di raccogliere dati sull’efficienza degli stessi, per poterli poi replicare ed estendere.
Le opportunità offerte da questa nuova sperimentazione sono molteplici: dalla verifica del controllo di parassiti – moscerino asiatico, mosca del ciliegio, oltre ai danni da uccelli – al controllo dei danni da cracking, all’analisi dei principali parametri microclimatici – temperatura, umidità relativa, precipitazioni – fino alla verifica dell’adattabilità delle nuove varietà in prova, con analisi qualitative, calibri e così di seguito.
I primi risultati sono già molto promettenti: oltre il 50% di riduzione nell’uso di pesticidi e un netto calo delle spaccature dei frutti, nonostante le piogge registrate nelle scorse settimane.
“Quello che è stato inaugurato oggi è frutto di un risultato che parte da lontano – ha rilevato Walter Monari – ovvero da quando, alla metà degli Anni Ottanta, si cominciarono a realizzare in zona impianti razionali di ciliegio. Nel 1996, sempre a Vignola, introducemmo primi in Italia le coperture, con il risultato che oggi circa il 40% dei nostri impianti sono coperti. Con le coperture che stiamo sperimentando, ci auguriamo di potere dare buone risposte anche a chi vuole praticare il biologico, oggi pressochè impossibile in una coltura come il ciliegio”. Bernardi ha poi aggiunto che, proprio “grazie all’innovazione che si sta facendo sul ciliegio nel Vignolese, le ciliegie di Vignola hanno mantenuto buoni prezzi, nonostante la crisi che sta vivendo il comparto”. Casoli ha invece rimarcato la presenza di “sensori sia interni sia esterni” in questi impianti di copertura innovativi e, sul fronte della lotta alla Drosophila Suzukii, ha detto che è tutto pronto anche per il lancio dell’antagonista, il Ganaspis brasiliensis: si sta solo aspettando il via libera, che dovrebbe arrivare a breve, da parte del ministero dello Sviluppo economico.
“Ricerca e innovazione sono due parole chiave fondamentali per la nostra agricoltura –ha poi aggiunto l’assessore Mammi– perché solo attraverso la sperimentazione e l’uso intelligente delle nuove tecnologie possiamo aumentare la competitività delle nostre imprese. Il lavoro di squadra fatto col territorio – istituzioni, Università, Consorzio della ciliegia di Vignola – e con i tecnici del Consorzio fitosanitario provinciale, ci ha permesso di avviare un progetto sperimentale che sta già dimostrando la sua efficacia a difesa di una coltura che è tra le eccellenze Dop e Igp dell’Emilia-Romagna. Continueremo a sostenere il progetto per dare strumenti validi ai nostri agricoltori a difesa del loro lavoro e dei buoni prodotti della nostra regione conosciuti e apprezzati in Italia e all’estero”.