25 maggio 2021

Ciliegie: a Vignola si mettono a confronto le coperture

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Nel campo sperimentale che il Consorzio Ciliegia di Vignola Igp ha proprio a Vignola (Modena), è partito un progetto per mettere a confronto diversi sistemi di copertura, e verificare quindi quale di essi è il più performante, anche in ottica di eventuali produzioni biologiche. Le caratteristiche richieste alle coperture che sono state impiantate, infatti, devono rispondere almeno a tre esigenze: protezione dalla pioggia, protezione dagli uccelli e protezione dagli insetti, in primis la Drosophila Suzukii.

Ad annunciare questa novità è Walter Monari, direttore del Consorzio Ciliegia di Vignola Igp, che spiega: “Il Consorzio, in collaborazione con il Consorzio fitosanitario di Modena e Unimore (Università di Modena e Reggio Emilia), ha predisposto un progetto che prevede l’installazione di impianti di copertura polifunzionali di diversa tipologia e con diversi materiali, allo scopo di applicare meccanismi di difesa attiva contro pioggia, insetti dannosi e uccelli, con l’obiettivo di ridurre al minimo i trattamenti fitosanitari. Il progetto – prosegue Monari – è già stato presentato alle autorità comunali e allo stesso assessore all’agricoltura della Regione Emilia Romagna, che ne hanno riconosciuto l’importanza per dare risposte concrete alla nostra cerasicoltura. La sinergia con le due amministrazioni – locale e regionale – ci ha permesso di procedere con i lavori in breve tempo, grazie anche all’impegno dell’assessore Mammi, che è riuscito a trovare i fondi per contribuire alla costruzione delle strutture, e a completare per la campagna 2021 due impianti da mettere a confronto, uno monofila e uno monoblocco. Tali impianti di prova sono dotati di sensori che ci permetteranno di rilevare umidità, temperatura, bagnatura fogliare e del terreno, danni da drosophila e monilia.

Come Consorzio auspichiamo, nei prossimi due anni – continua Monari – di riuscire a predisporre altri tipi di impianto, uno nella parte convenzionale del nostro campo sperimentale e uno nella parte a conduzione biologica, sempre con materiali diversi e innovativi, per valutare i risultati nell’arco di più anni e poter consigliare ai nostri produttori il sistema migliore per salvaguardare questa eccellenza dal cracking e dall’attacco degli insetti nocivi”.

Il Consorzio della ciliegia di Vignola Igp gestisce un campo sperimentale concesso dal Comune di Vignola, con lo scopo di impostare prove sperimentali che abbiano una ricaduta positiva per l’agricoltura del comprensorio e per l’ambiente.  Il campo è suddiviso in una parte a coltivazione convenzionale e una biologica. Al suo interno vi si conducono diverse prove, quali una prova portinnesti in cui si mette a confronto l’affinità di 8 diversi portinnesti con alcune delle varietà più importanti ad oggi nel comprensorio, una collezione varietale che viene costantemente aggiornata e che ad oggi ospita più di 80 varietà e una trentina di selezioni.

“Il Consorzio – ricorda ancora Monari – ha portato per primo in Italia gli impianti di copertura per proteggere le ciliegie dalla pioggia ed essere quindi presenti sui mercati anche in condizioni climatiche avverse. Il primo impianto è stato fatto nel 1996 e oggi abbiamo il 30% di produzione coperta in tutto il comprensorio”.

Del resto, per la produzione della ciliegia Vignola significa tradizione, esperienza e innovazione. E’ nel 1965 che nasce il Consorzio della Ciliegia Tipica di Vignola, tra i primi in Italia del settore frutticolo, con lo scopo di tutelare al meglio la produzione cerasicola che, dal secondo dopoguerra in poi, aveva vissuto un’espansione continua nel territorio. Alla fine degli Anni ’70 la produzione di ciliegie nel comprensorio vignolese oscillava tra i 150 e i 200.000 quintali, ma gli impianti non erano razionali, con piante ad alto fusto che ne rendevano difficile la gestione e davano un prodotto non di altissima qualità. All’inizio degli Anni '80 il Consorzio ha registrato il marchio “Vignola” e nel 1985 ha presentato il primo “Progetto Ciliegio”: un documento che prevedeva il rilancio della produzione cerasicola tramite il miglioramento e l’introduzione di nuove varietà, l’aumento delle rese produttive, il contenimento dei costi e la messa a dimora di 500 ettari di nuovi impianti bassi, razionali e produttivi. A oggi la produzione nel comprensorio si attesta tra i 60-70mila quintali di ciliegie.

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