29 maggio 2019

Ciliegie, al via la stagione a Vignola, ma la “regina” è quasi scomparsa

40

131 alberi. E’ questo il numero di piante di ciliegia Moretta oggi in produzione mappate dagli appassionati e dai contadini della comunità Slow Food “Salviamo la Moretta” nel nuovo sito www.ciliegiamoretta.it, il progetto che vuole salvare dall’estinzione la varietà di ciliegia più antica di Vignola.

Per salvare questa pregiata varietà dall’estinzione, la comunità invita i consumatori a “donare un albero di Moretta” a un produttore per aumentare il numero di piante e allo stesso tempo la comunità invita altri produttori ad aderire al disciplinare “Ciliegia Moretta Presidio Slow Food” e prendere in custodia uno dei 500 alberi messi a disposizione della comunità da coltivare con tecniche di produzione eco-sostenibili.

Nel weekend consumatori e produttori si danno appuntamento l’1 e il 2 giugno in Via Bonesi a Vignola, in occasione della festa “Vignola Tempo di Ciliegie”, dove inaugurerà il Presidio Slow Food con una mostra dedicata alla ciliegia, l’osteria della Moretta e la presentazione del nuovo sito www.ciliegiamoretta.it.

Da Regina delle Ciliegie all’estinzione

Negli anni Sessanta nessuno si sarebbe potuto immaginare che la Moretta potesse arrivare ad essere in pericolo quando il territorio di Vignola l’aveva incoronata “Regina delle ciliegie” per la sua dolcezza unica e le straordinarie qualità nutraceutiche. Ne venivano prodotte più di 6.000 tonnellate l’anno e rappresentava quindi più di un quarto della produzione dell’area vignolese; la Moretta era il fiore all’occhiello di un territorio che stava consolidando il proprio ruolo di riferimento nella  cerasicoltura.

Oggi la Moretta non è più nell’offerta di varietà internazionali proposte agli agricoltori dai vivaisti e dalle aziende sementiere e resta una nicchia in via di estinzione per appassionati gourmet e produttori romantici; la Moretta non è una ciliegia ma qualcosa di più, è la custode di un’identità territoriale unica e distintiva. La Moretta è oggi “Presidio Slow Food”, denominazione con cui l’associazione protegge le piccole produzioni che stanno per scomparire e soprattutto il simbolo della biodiversità minacciata dalle logiche commerciali che favoriscono l’omologazione del gusto e faticano a conciliarsi con un’idea di tipicità autoctona che sia  motore di un turismo enogastronomico costituito da piccole produzioni sane e eco-sostenibili. 

Ciliegia Moretta Presidio Slow Food

“Presidio Slow Food” è la denominazione con cui il movimento Slow Food sostiene le piccole produzioni che stanno per scomparire e i produttori aderenti al disciplinare si impegnano a non usare prodotti di chimica di sintesi per il diserbo, a garantire che la ciliegia sia di pezzatura medio grossa, ad assicurare una qualità del prodotto secondo le regole dell’agricoltura biologica o della agricoltura integrata con l’impegno a garantire ai cittadini e ai consumatori frutta nelle migliori condizioni di salubrità e fragranza. Eseguono la raccolta, la cernita ed il confezionamento in modo interamente manuale tra metà maggio e giugno e si impegnano a renderle immediatamente riconoscibili con etichette narranti e imballaggi di materiali riciclati, riciclabili, ad alta sostenibilità ambientale, evitando la plastica.

Il gruppo di lavoro che ha seguito il percorso di studio e che, con il Finanziamento della Fondazione e del Comune di Vignola, ha portato al Presidio Slow Food, è composto da Stefano Lugli del Dipartimento di scienze e tecnologie agroalimentari di Alma Mater Studiorum Università di Bologna e  Maria Plessi e Davide Bertelli del Dipartimento di scienze della vita Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Andrea Bernardi Valter Monari e Chiara Etiopi del Consorzio della ciliegia, della susina e della frutta tipica di Vignola, Venturi Massimo assessore all’agricoltura del Comune di Vignola; Gino Quartieri, Loris Bartolamasi, Riccardo Marinelli, Mirca Torelli della Condotta Slow Food Vignola e valle del Panaro.

Fonte news: Slow Food Vignola

Potrebbe interessarti anche