08 giugno 2020

Ciliegie, è l’anno di Marysa

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Nuove varietà di ciliegie iniziano a farsi strada e a essere apprezzate da produttori e consumatori. Consumatori che hanno le idee chiare: le vogliono belle, grosse e, soprattutto, gustose. E' questo il caso di Marysa PA6Unibo*, la nuova varietà dell’Università di Bologna.

Il sapore delle ciliegie è correlato alle concentrazioni di zuccheri e acidi. Più il loro livello è elevato più la ciliegia ha un gusto equilibrato e viene apprezzata. Ma fino a certi limiti: un buon livello di zuccheri dovrebbe, infatti, essere compreso tra i 16 e i 20 gradi Brix, mentre il livello di acidità non dovrebbe superare i 12-14 g/l di acido malico.

“Quest’anno Marysa si presenta al meglio, sia come aspetto sia per la qualità”, spiega Stefano Lugli, il “padre genetico” della varietà creata a Vignola e selezionata a Savignano sul Panaro (Modena) nell’azienda “Nino e Marisa” di Giuseppe Quartieri. Proprio a loro è stata dedicata.

“I produttori hanno finalmente capito che la raccolta di questa varietà non deve essere anticipata, altrimenti viene penalizzato il sapore, che rimane asprigno, una sorta di cherry lemon. Il fatto è che Marysa raggiunge molto presto calibro e colorazione interessanti e i cerasicoltori sono indotti a raccoglierla precocemente. Invece, occorre aspettare qualche giorno in più. L’epoca di stacco ottimale – conclude Lugli – dovrebbe essere subito dopo Sweet Lorenz, più o meno due settimane dopo Burlat, in epoca Samba”.

Ai produttori, poi, Marysa piace perché produttiva, fornisce elevate rese alla raccolta ed è più tollerante alle spaccature di altre varietà precoci. Alla terza settimana di raccolta nei mercati all'ingrosso (vedi Vignola) Marysa è quotata circa 10 euro il chilo.

 

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