22 ottobre 2019

Cimice asiatica, Bellanova: “Prima dotazione di 80 milioni nella legge di bilancio 2020”

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Nessun aumento dell'Irpef in agricoltura e una prima dotazione di 80 milioni di euro per i danni provocati dalla cimice asiatica. È quanto ha affermato il Ministro del Mipaaf Teresa Bellanova intervenuta ieri alla Prefettura di Ferrara per discutere del difficile momento che sta attraversando l'agricoltura italiana a causa degli ingenti danni che sta provocando la cimice asiatica.

“Nonostante una manovra di bilancio nel suo complesso difficile, con le poche risorse finanziarie disponibili  destinate prevalentemente a lasciare invariate le aliquote IVA, ho posto con forza la necessità che il Governo scongiurasse l'aumento della pressione fiscale per le imprese agricole e si facesse carico del problema dei danni provocati dalla cimice asiatica” ha dichiarato il Ministro che ha affermato come nella prossima legge di bilancio siano previsti i primi aiuti.

BellanovaCimiceAsiaticaFErrara_2“Sappiamo che le risorse messe in campo in questa prima fase sono un segnale importante ma non sufficiente. Avvieremo un confronto e coinvolgeremo tutte le forze politiche e le regioni affinché si possano unire gli sforzi per incrementare le risorse finanziarie nell'iter di discussione e di approvazione della legge di bilancio 2020 in Parlamento – continua il Ministro in una nota del Ministero –. Gli strumenti che abbiamo a disposizione per combattere i cambiamenti climatici non sono più adatti. Ci faremo promotori di una sessione dedicata della Commissione Politiche Agricole per condividere con le Regioni il metodo e i nuovi obiettivi per avviare la riforma del Fondo di Solidarietà Nazionale”.

E ancora: “Le imprese che sono state colpite dalla cimice sono in grave sofferenza e la loro situazione è aggravata dall'indebitamento nei confronti delle banche. Convocheremo un Tavolo di confronto con l'Associazione Bancaria Italiana per verificare la possibilità di fare una moratoria sui mutui in essere”. Infine, ha concluso il Ministro Bellanova: “La riforma del Fondo di Solidarietà Nazionale deve essere accompagnata anche dall'introduzione di nuovi strumenti assicurativi e dallo sviluppo dei fondi di mutualità. Convocheremo un Tavolo di confronto con le rappresentanze, l'Asnacodi, l'Ania e l'Ismea per individuare nuovi strumenti per la gestione dei rischi in agricoltura”.

Non sono mancate le reazioni da parte della associazioni di categoria, a partire da Coldiretti. “Un primo passo importante per aiutare le imprese agricole colpite dal flagello della cimice asiatica che ha fatto strage di raccolti e frutteti” ha dichiarato  il presidente Ettore Prandini. Ma ora servono “misure strutturali per superare i ritardi burocratici nella lotta all’insetto killer con la rapida introduzione della vespa samurai, il nemico naturale della cimice venuta dall’Oriente” continua Prandini che invoca “un cambio di passo nelle misure di prevenzione a livello comunitario dove una politica europea troppo permissiva consente troppo spesso l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati”.

Secondo Carlo Piccinini, presidente Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna, si tratta di “un buon inizio” anche se il problema ha “dimensioni ben più ampie sul quale chiediamo interventi precisi, a partire dall’immissione più rapida possibile della vespa samurai sul territorio nazionale”. Piccinini, considerando che ci vorranno almeno 5 anni per vedere risultati apprezzabili con l'azione di questo antagonista, chiede nel frattempo al ministro di salvaguardare le aziende agricole “con misure straordinarie. Occorrono ulteriori fondi nazionali e comunitari per sostenere chi ha perso migliaia di euro per ettaro coltivato e per garantire una continuità nelle produzioni”. “Occorre prevedere anche l’esonero dalla tassazione e dalle contribuzioni per le imprese agricole più colpite – commenta inoltre Roberto Crosara, presidente di Confcooperative Ferrara, presente all’incontro con il Ministro -: in Emilia Romagna, in particolare a Ferrara, si producono il 70% delle pere italiane e, a causa della cimice, gli imprenditori del settore hanno perso oltre 8000 euro per ettaro coltivato”.

“Una buona base di partenza, anche se ancora lontana da quelle che sono le reali necessità delle aziende che, solo per pere e pesche, hanno subito danni per 350 milioni di euro” è il commento del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, sottolineando come l’impegno del ministro Bellanova consista in un intervento finanziario per le aziende colpite dalla cimice asiatica di 40 milioni di euro, a cui si aggiungerebbero altri 40 milioni per i prossimi due anni.  “Abbiamo anche chiesto al ministro di mettere in campo tutte le risorse necessarie per fornire agli agricoltori gli strumenti di difesa necessari per contrastare la cimice asiatica – ha  detto il presidente della Federazione nazionale ortofrutticola di Confagricoltura Albano Bergami, che ha partecipato oggi all’incontro – promuovendo la ricerca scientifica e sollecitando il ministero dell’Ambiente a varare le linee guida per l’introduzione della vespa samurai, antagonista naturale nei Paesi d’origine dell’insetto, l’unica in grado di agire efficacemente, dal momento che tutti i rimedi messi finora in atto, dalla lotta chimica con antiparassitari, a quella biologica con antagonisti indigeni, fino alle reti protettive, attenuano il danno, ma non sono sufficienti”.

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