Come anticipato da myfruit.it, a metà ottobre circa si sono tenute le visite ispettive in Piemonte, Emilia Romagna e Veneto da parte dell’autorità fitosanitaria sudcoreana, concordate sotto la supervisione del settore fitosanitario centrale e con la collaborazione attiva di Cso Italy. L’audit non ha riguardato solo la Corea del Sud, ma anche Cina, Thailandia e Taiwan.
Protocollo Cina
Dopo sei anni, il 26 giugno è stato firmato il protocollo che autorizza l’export di pere italiane in Cina. Un risultato fortemente voluto, frutto del consolidato lavoro di squadra tra la Regione Emilia Romagna, Cso Italy e le imprese ad esso associate, che hanno dato la massima disponibilità e collaborazione.
L’accordo può aprire scenari nuovi ad un prodotto che caratterizza il made in Italy di settore e che è stato drammaticamente penalizzato dal cambiamento climatico. I negoziati iniziati nel 2017, poi rallentati dal Covid e ripresi a fine 2021, hanno richiesto diversi step tecnici prima della conclusione. A settembre 2022 era stata fatta la prima visita ispettiva in modalità ibrida (on-line e in presenza) da parte di funzionari cinesi ad aziende emiliano-romagnole, la regione dove si concentra il 70% della produzione nazionale.
Il protocollo prevedeva una seconda visita affinché l’amministrazione cinese potesse verificare che tutte le condizioni fossero correttamente implementate. La visita si è svolta dal 25 al 28 settembre in modalità ibrida e a breve si dovrebbe ricevere un riscontro scritto su eventuali punti da definire. Una volta terminata questa fase, e messi a punto alcuni aspetti di tipo formale e burocratico sarà possibile dare il via libera all’export delle nostre pere in Cina. Cso Italy si augura che ciò possa avvenire per la prossima campagna commerciale.
“Un ringraziamento particolare – sottolinea Simona Rubbi, responsabile delle relazioni internazionali di Cso Italy – va espresso a quanto fatto in tutti questi anni da parte dell’Ambasciata d’Italia a Pechino, che ci ha supportati passo dopo passo, insieme al Masaf. In entrambe le visite hanno avuto un ruolo chiave anche i due rappresentanti dell’Ambasciata cinese a Roma che hanno facilitato e agevolato la comprensione per i tecnici cinesi collegati da remoto”.
Il protocollo è stato negoziato in modo da prevedere fin da ora diverse opzioni per le spedizioni, inclusa la possibilità della nave stiva, mutuata dall’esperienza del kiwi, che permette di dimezzare i tempi di transito per arrivare sul mercato cinese.
“Ora lavoreremo sulle mele – precisa Simona Rubbi – e ci auguriamo che i tempi siano più brevi”.
“Fondamentali – afferma da parte sua Chiara Bignami, che sta supportando Rubbi nel lavoro – sono la sinergia e il gioco di squadra tra la Regione Emilia-Romagna e il Masaf, ma anche la grande disponibilità delle imprese, che hanno dimostrato anche in questa tornata grande professionalità, nonostante la drammatica situazione della pericoltura”.
Destinazione Thailandia
Dall’11 al 15 settembre si è svolta la visita ispettiva necessaria all’apertura del mercato thailandese alle pere italiane, inserita nell’ambito delle visite ispettive coordinate dalla Commissione Europea che ha coinvolto anche Belgio, Olanda e Portogallo. Nonostante una situazione produttiva molto difficile, i due ispettori hanno potuto vedere alcune realtà della Regione Emilia Romagna, associate a CSO Italy, che hanno dato la massima disponibilità e che con professionalità hanno esaudito le richieste di parte thailandese, grazie anche al supporto del Servizio fitosanitario della Regione. L’impressione avuta dagli ispettori è stata buona ed ha pienamente soddisfatto le loro aspettative.
Se tutto va bene, il protocollo definitivo dovrebbe essere pubblicato nei primi mesi del 2024, permettendo le esportazioni dalla prossima campagna commerciale.
Obiettivo Corea del Sud
Nella settimana dal 9 al 13 ottobre si è svolto l’audit con l’ispettrice coreana per dare il via alle esportazioni in Corea del Sud di kiwi per questa campagna commerciale. Sono state ispezionate le strutture ed i frutteti in Emilia Romagna, Piemonte e Veneto. L’ispettrice è stata molto soddisfatta, tanto che il lunedì 16 ottobre, al suo rientro in Corea per il tramite del ministero – riporta Cso Italy – “ci ha fatto avere l’autorizzazione formale ad iniziare le spedizioni di kiwi per la campagna commerciale in atto”.
Mele a Taiwan
Dal 16 al 20 ottobre si è svolta la visita dell’ispettrice di Taiwan per autorizzare le esportazioni di mele per la nuova campagna commerciale. Sono stati ispezionati stabilimenti e frutteti di Piemonte, Lombardia e Veneto. “Anche per questa visita – conclude Simona Rubbi – l’ispettrice è sembrata soddisfatta di quanto ha potuto vedere e ci aspettiamo a breve un via libera formale per iniziare le esportazioni delle nostre mele verso Taiwan”.
Fonte: Cso Italy