02 luglio 2014

“Cinipide galligeno, la soluzione è la lotta biologica”

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La soluzione al problema del cinipide galligeno, parassita di origini orientali responsabile del drastico calo di produzione di castagne negli ultimi anni, sta tutta nella lotta biologica. In altri termini, occorre contrastare la “vespa cinese” (questo il nome con il quale è altrimenti conosciuto il cinipide) con il lancio di insetti utili. A ribadirlo, in un servizio pubblicato in questi giorni sul quotidiano La Stampa, è stato il professor Alberto Alma, direttore del Di.Sa.F.A. (Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell’Università di Torino) e tra i massimi esperti del cinipide galligeno del castagno, in contatto con team di ricerca giapponesi che per primi hanno provato a debellare l’infestazione. “Nel 2005 – spiega Alma nel servizio citato – abbiamo effettuato il rilascio dei parassitoidi e ora registriamo ottimi risultati, gli stessi riscontrati dal team di ricerca giapponese. Al momento siamo riusciti a diminuire la popolazione del cinipide dall’80% all’1% qui in Piemonte. Altre regioni italiane hanno stipulato convenzioni con l'Università di Torino per aderire a questa strategia di lotta biologica. La lotta biologica ha certamente tempi lunghi – spiega ancora Alma – ma poi è efficace. Il cinipide affligge tutti i castagni, anche quelli delle aree boschive in cui è impensabile intervenire con sistemi chimici”. “Al momento l’Università di Torino – riferisce ancora La Stampa – sta chiudendo un progetto ministeriale in collaborazione con il Mipaaf e l’Associazione nazionale del Castagno (progetto BioInfoCast) per la produzione del parassitoide e il suo rilascio su scala nazionale”.

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