25 agosto 2020

Cipolla di Sermide: prove tecniche per salvarla

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La cipolla di Sermide (Mantova) è una varietà di cipolla tipica delle golene del Po, che è inserita anche tra i Pat, i prodotti agroalimentari tradizionali lombardi. Fino a ieri era un ortaggio a rischio di estinzione, ma oggi sembra che per lei si stiano aprendo spiragli positivi.

Merito di alcuni produttori, tra cui il 71enne Tarcisio Bettoni, che insieme alla moglie e ai due figli sta recuperando questa varietà, che vedeva coltivare fin da bambino. La sua testimonianza è stata raccolta alcuni giorni fa dal quotidiano “Il Giorno”, che nell’edizione di Mantova scrive tra l’altro: “Come quella di Tropea, per fare un nome, la cipolla di Sermide è una specie conosciuta e apprezzata dagli intenditori, ma qualche anno fa ha rischiato di estinguersi definitivamente. Tarcisio Bettoni…è uno dei suoi salvatori”.

“Ricordo che da bambino – dice Bettoni – sull’aia arrivavano grandi cassoni di cipolle. In casa sentivamo quell’odore intenso, che ci metteva appetito”. Erano gli anni Settanta e fino agli Ottanta la coltivazione della “paglierina di Sermide” è continuata in tutta la zona. Poi però, progressivamente, gli agricoltori hanno iniziato a dismetterla per coltivare cipolle più resistenti e con minore reso… “Non ricordo se nel 2007 o 2008 – continua Bettoni – Marco Boschetti (direttore del Consorzio agrituristico mantovano, ndr) mi propose di tentare di salvare il nostro prodotto tipico, la cipolla di Sermide appunto. L’ultimo rimasuglio di semi che riuscii a trovare era in una casa sementiera a Montanaso di Lodi. Me li spedirono per posta: un pacchetto da 400 grammi. Da lì abbiamo ricominciato a piantare la paglierina e a commercializzarla”.

La cipolla di Sermide si classifica tra le varietà “dolci”, ha un diametro che varia dai 4 ai 12 centimetri ed è a ciclo biennale. Il suo colore è giallo paglierino ed è ricca di vitamine dei gruppi B e C.

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