07 agosto 2018

Coldiretti Cuneo chiede più risorse per gli imprenditori agricoli

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Coldiretti Cuneo chiede l’intervento della Regione Piemonte a tutela dei giovani agricoltori che avevano presentato domanda sulla Misura 4.1.2 del Piano di Sviluppo Rurale, dedicata agli investimenti, ed erano rimasti esclusi dai contributi, pur possedendo i requisiti necessari a ricevere i finanziamenti.

“Si tratta – spiega Coldiretti – di giovani imprenditori che si sono insediati in agricoltura e che potrebbero fare investimenti fondamentali per il futuro della propria attività, ad esempio acquistare, ampliare e modernizzare fabbricati rurali e impianti di lavorazione, o dotarsi di attrezzature e macchinari. Da qui la richiesta in Regione di individuare nuove risorse, una richiesta che arriva sull’onda del recente incremento di 18,5 milioni di euro ottenuto sul bando 2017 della Misura 4.1.1 del PSR dedicato al miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole”.

“Un’integrazione di grande importanza – rimarcano Bruno Rivarossa e Tino Arosio di Coldiretti Cuneo – per consentire lo scorrimento delle graduatorie delle imprese e il conseguente aumento dei soggetti beneficiari. È un’importante vittoria della nostra organizzazione, frutto di un dialogo costrittivo portato avanti in Regione. Ora avanti tutta con la ricerca di nuovi fondi per i giovani agricoltori”.

“I 18,5 milioni in più sinora ottenuti – continua Coldiretti Cuneo – soddisferanno le richieste di 306 aziende agricole piemontesi, di cui oltre il 50% della nostra provincia, che avevano presentato domanda di contributo per il bando 2017 della Misura 4.1.1, ma erano state escluse dalle graduatorie per esaurimento fondi, pur risultando ammissibili.

Nello specifico, a beneficiare dei nuovi fondi saranno più di un centinaio di aziende cuneesi di pianura e collina e una cinquantina di aziende cuneesi di montagna, che potranno realizzare investimenti di ammodernamento per ridurre i consumi idrici, potenziare il rendimento energetico e il benessere animale, evitare il consumo di nuovo suolo e incrementare l’occupazione”.

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