17 settembre 2021

Come coltivare i piccoli frutti anche in climi non autoctoni

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Arrigoni, gruppo leader nella progettazione e produzione di agrotessili per l'agricoltura, è intervenuto con uno speech durante l'Italian Berry Day in occasione di Macfrut, il salone internazionale dell'ortofrutta che si è svolto a Rimini Fiera dal 7 al 9 settembre. Durante il convegno internazionale sui piccoli frutti si è tenuto un seminario tenuto da Giuseppe Netti, agronomo e technical sales support di Arrigoni, dal titolo “Coltivare i berries in ambienti non autoctoni – Schermi protettivi per ogni esigenza ambientale” nel quale sono state presentate le soluzioni dell'azienda per poter coltivare i frutti rossi secondo ogni tipo di situazione colturale e che è stato accolto con grande interesse da parte del pubblico presente.

Il contesto

I piccoli frutti, infatti, vivono una fase di grande successo a livello internazionale: l'aumento dell'interesse per le proprietà organolettiche e i benefici per la salute di questi frutti ha portato, nell'ultimo decennio, a raddoppiare il giro d'affari nel mondo, arrivando a generare circa 2 miliardi di euro, con sempre più Paesi che desiderano coltivarli internamente. Non tutte le latitudini si prestano, tuttavia, alla coltivazione dei piccoli frutti, che sono particolarmente delicati e soffrono delle alte temperature, dell'irraggiamento, della pioggia, della grandine e degli insetti. Per queste ragioni Arrigoni ha presentato in occasione dell'Italian Berry Day le sue soluzioni agrotessili testate in diversi luoghi del mondo per assicurare la possibilità di coltivare i berries creando l'ambiente di origine della coltura in termini di luminosità e temperatura, proteggendo le piante da insetti nuovi per quel tipo di coltura e dagli agenti atmosferici estremi, riducendo al contempo l'impiego di prodotti fitosanitari.

In particolare, due dei fattori più rilevanti si sono dimostrati, in primo luogo, l'uso di agrotessili in colore bianco per mantenere le temperature più basse all'interno, che infatti arrivano a essere fino a 8/9 °C più basse rispetto a teli verdi e scuri. Inoltre, gli additivi per diffondere la luce (LD – Light Diffusion), incrementano la quantità di Par disponibile per le piante, permettono un miglior svolgimento della fotosintesi, riflettono e diffondono un IR corto e di conseguenza vi è un minore calore in ingresso e si evitano le bruciature sulla vegetazione, che invece si arricchisce di polifenoli nelle foglie e nei frutti.

Le soluzioni agrotessili

Prendendo ad esempio la pianta di lampone, che predilige naturalmente i luoghi parzialmente ombreggiati, è stato mostrato come la protezione dal sole e la diffusione della luce si possano ben bilanciare grazie a Prisma, la linea di tessuti in bandella di polietilene con additivo LD, schermo termo riflettente e diverse densità ottiche. Prisma, con la sua radiazione trasmessa diffusa, consente uno sviluppo più uniforme delle piante e riduce la temperatura interna, creando così il microclima adatto alle diverse colture.

Anche Robuxta, lo schermo termo riflettente a diversi fattori di intensità, è adatta alla coltivazione dei piccoli frutti: nella versione in bianco, integrata con l'additivo LD per la diffusione della luce, aumenta il fattore di ombreggiamento, riflette i raggi infrarossi e, grazie alla riduzione di anche 5 gradi nella temperatura, ha condotto a un aumento della produttività anche del 70% rispetto alla rete monofilo verde standard e a migliori condizioni di lavoro per gli operatori. Ciò ha anche ridotto la percentuale di frutti rovinati e quindi non commercializzabili di circa il 20%.

Anche la grandine è un fattore particolarmente pregiudicante per la coltivazione dei piccoli frutti, che Arrigoni può evitare grazie ai suoi sistemi in reti monofilo Fructus e Iride Due. Questi, oltre a proteggere dalle precipitazioni, modificano il microclima abbassando la temperatura e aumentando l'umidità relativa e l'ombreggiamento, proteggendo le piante anche da uccelli e insetti.

Contro la pioggia, invece, Protecta è lo schermo multifunzione in singolo strato realizzato totalmente in Hdpe con un'elevata resistenza meccanica e lunga durata, che protegge fino al 90% dagli effetti della pioggia sulle piante, mantenendo buone condizioni di permeabilità all'aria e proteggendo anche dalle brinate tardive, da vento, insetti e sole.

Infine, Biorete, gli efficaci sistemi anti-insetti, come ad esempio la Drosophila Suzukii e Tuta Absoluta, sono realizzati in monofilo di polietilene bianco trasparente ad alta tenacità e impediscono che gli insetti nocivi raggiungano e compromettano i raccolti, senza impedire ma anzi aumentando la circolazione dell'aria all'interno e permettendo di ridurre l'uso dei pesticidi nelle coltivazioni, con conseguenti benefici per la sostenibilità ambientale.

Fonte: Arrigoni

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