27 ottobre 2023

Comunità energetiche rinnovabili ancora al palo

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C’è gran movimento sulle comunità energetiche rinnovabili, ma tutti i protagonisti in azione paradossalmente restano immobilizzati. Colpa  dall’incertezza normativa. Nonostante leggi  regionali già approvate, bandi di gara degli enti locali con centinaia di partecipanti manca un decreto per dare il via libera a questo pezzo di transizione energetica. Il ministro all’Ambiente e sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin durante un question time al Senato ha spalmato ottimismo sul dossier.

Siamo all’ultimo meglio secondo il rappresentante del  Governo.  Si spera perchè troppi investimenti sono bloccati. Anche in agricoltura dove c’è la possibilità di condividere e scambiare energia. Un fatto non banale. Se le mele si possono conservare per mesi, l’energia prodotta da rinnovabili si può anche stoccare, gli accumulatori però sono molto costosi, ma si dovrebbe utilizzate in tempo brevi. Con le comunità energetiche  si limita questo problema e il surplus energetico di un’azienda viene messo a disposizione di un’altra in  difficoltà.

Le parole del ministro: “In attesa dell’Europa”

Ecco le parole del ministro:  Le ultime interlocuzioni positive tra le strutture del ministero e gli uffici della Commissione europea sono avvenute nei giorni scorsi; queste dovrebbero consentire, a stretto giro, di giungere ad una conclusione positiva dell’iter ed attivare questa rilevante misura nel percorso di decarbonizzazione del nostro Paese“. Il politico riconosce l’importanza dello strumento, ma c’è ancora da aspettare.

Eppure in Emilia Romagna è boom di progetti

Ci si muove già in Emilia Romagna. La Regione ha pubblicato un bando per finanziare le comunità energetiche e si è registrato un boom di domande presentate. Ben 124 i progetti  finanziati per la loro costituzione e progettazione su  141 protocollati.  Un esito sorprendente che ha portato al raddoppio  delle risorse necessarie a far fronte alla copertura dei costi d’avvio. Si è passati da due a oltre 4,6 milioni di budget a disposizione, grazie alle risorse europee del programma Fesr 2021-2027.

La  Regione è stata la prima in Italia ad approvare una legge per il sostegno alle Cer. I progetti sono stati  presentati da enti pubblici ma pure da  condomini, imprese e  cooperative agricole. Tutti alla ricerca di uno strumento per farsi l’energia in casa e quando questa non basta riceverla dai vicini.

Progetti in Lombardia e altre regioni

Ci si muove anche in Lombardia dove tra 2022 e 2023  la Regione  ha  pubblicato una manifestazione d’interesse per censire il potenziale di comunità energetiche espresse dal territorio.  I progetti sono anche di soggetti come la Fondazione  CariVerona  che ha messo a disposizione con un bando 2,2 milioni per stimolare la costituzione delle comunità nelle province  di Verona, Vicenza, Belluno, Ancona e Mantova. Altri 400mila euro sono stati stanziati dalla Camera di commercio dell’Umbria.

La Regione Sardegna ha promosso delle giornate informative per le imprese agricole sul tema: “Energie rinnovabili in campo agricolo e comunità energetiche rurali“, a cura dei tecnici dell’Agenzia Laore Sardegna. Che hanno  “illustrato i vantaggi delle comunità energetiche rurali per ridurre i costi di produzione nelle aziende agricole e agroindustriali e ovviare alla dipendenza energetica con l’impiego di modelli più sostenibili. Sono stati esposti i passi concreti da compiere per formare una comunità energetica rinnovabile su scala territorial”.

Per sviluppare le infinite potenzialità offerte dalle fonti rinnovabili sono stati messi a disposizione finanziamenti che superano il miliardo di euro. in questo modo le aziende agricole possono partecipare alla costituzione delle comunità con i loro impianti agrivoltaici. C’è tanto movimento, ma la lentezza nell’approvazione  e soprattutto operatività dei regolamenti non aiuta.

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