20 novembre 2019

Conad e Iulm raccontano le filiere agroalimentari italiane con un docu-film

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Raccontare le eccellenze agroalimentari italiane, le tante filiere presenti da nord a sud dello stivale, attraverso un docu-film che restituisca non solo le loro peculiarità, ma anche la fatica che c'è dietro un settore che restituisce meglio di tanti altri ambiti i cambiamenti in atto in questo momento nel Paese.

A Milano Conad ha presentato in anteprima qualche frammento del documentario che gli studenti del Corso di Laurea magistrale in Televisione, Cinema e New Media della IULM stanno preparando in questi mesi, con la regia di Giuseppe Carrieri, docente IULM del Laboratorio avanzato di regia cinematografica, e che probabilmente verrà concluso e trasmesso integralmente la prossima primavera nel 2020.

«Noi viviamo nel mondo dell’alimentare. Ci siamo chiesti: perché non cerchiamo di conoscere come stanno le filiere più importanti?» ha spiegato Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad presente a Milano all'anteprima. «Abbiamo parlato di pomodoro e caporalato a Salerno, di arance in Sicilia, a Modena di carne, a Taranto dell’uva da tavola» ha spiegato Pugliese illustrando i temi che stanno caratterizzando quest'anno il progetto Il Grande Viaggio Insieme e che sta per concludersi con l'ultima tappa emiliana.

Sono molte le filiere agroalimentare scandagliate nelle varie tappe organizzate da Conad e che il docu-film cercherà di raccontare con una chiave interpretativa che cerchi di affrontare anche le tante contraddizioni presenti. «Vorrei che fosse in film sulla gioia di vivere, non sul piacere di vivere che è invece tipico dei turisti, che però rifuggono dalle situazioni più critiche. La gioia di vivere, al contrario, esplora anche le miserie, e poi le assolve» ha spiegato il regista Giuseppe Carrieri.

«Sarà un docu-film su ciò che c'è di più pesante: la terra e il territorio. Nelle filiere agricole ci sono le grandi tematiche ambientali» ha affermato invece Aldo Bonomi, fondatore della società AASTER, partner del progetto, e docente IULM di Società, territorio, globalizzazione, sociologia.

Senza odio e rancore, come ha ricordato anche il rettore dello IULM Gianni Canova, il docu-film ha l'obiettivo di dare fiducia e vuole raccontare un Paese «che ha solo voglia, bisogno e desiderio di essere scoperto e valorizzato sia culturalmente sia economicamente».

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