10 dicembre 2014

Confagricoltura. Allarme clementine

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L’arrivo, se non proprio l’invasione, sul mercato delle clementine spagnole, causa embargo russo e poi il clima troppo mite sino alla prima settimana di dicembre, con l’accelerazione della maturazione. A questo bisogna aggiungere il perdurare del calo dei consumi interni e la cronica disorganizzazione commerciale italiana. L’allarme per le clementine, tipico frutto invernale che in questo periodo diventa protagonista dei mercati e delle tavole italiane, l’ha lanciato Confagricoltura: un mix micidiale di fattori che, come è già successo quest’anno per la frutta estiva, rischia di mettere in ginocchio un’altra coltura che contraddistingue l’agricoltura italiana (quasi il 70% delle clementine italiane è prodotto in Calabria, il resto in Puglia, Sicilia e Basilicata).

In questo momento, dichiara Confagricoltura, le clementine vengono pagate in pianta tra i 15 e i 18 centesimi al chilo, facendo registrare un -35% nell’ultimo mese. Che fare? “È dunque urgente riattivare, per il 2015, le misure di sostegno eccezionali – sostiene la Confederazione Generale dell'Agricoltura Italiana -. Va evitato, infatti, che si ripeta quanto accaduto per la frutta estiva in cui un pericoloso mix di fattori ed una gestione lenta e tardiva hanno compromesso un’intera campagna”.

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