31 marzo 2023

Confagricoltura chiede fondi per l’agroalimentare

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Diamo i soldi che non si riescono a spendere nelle misure meno attrattive del Pnrr al sistema agroalimentare, che sa investire e vanta dati in crescita (+10% nel biennio 21-22), soprattutto nell'export con il massimo storico raggiunto: 60 miliardi, +17% rispetto al 2021″. Questo è l'appello del presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, Marcello Bonvicini. “Sul V bando dei contratti di filiera del settore agroalimentare – prosegue – sono state presentate 318 domande per un valore complessivo di 5 miliardi di euro, sette volte tanto la dotazione finanziaria attualmente disponibile pari a 690 milioni. I progetti, pronti al via, potrebbero generare con il cofinanziamento privato un investimento di circa 20 miliardi”.

Ancora, Bonvicini prosegue: “L'auspicio è che il Governo faccia il possibile per ottenere da Bruxelles l'ok a ricollocare le risorse a favore del V bando, per soddisfare tutte le domande, le tante progettualità, e sostenere così investimenti infrastrutturali di vitale importanza per l'economia del territorio, la competitività e sostenibilità del settore food, per incentivare l'occupazione stabile, promuovere e difendere il made in Italy. Confidiamo nella Regione affinché appoggi la nostra richiesta sui tavoli ministeriali”.

L'Emilia-Romagna, secondo quanto evidenzia Confagricoltura sulla base di dati Ismea Qualivita 2022, è la prima Regione italiana per numero di Dop e Igp del cibo (44 denominazioni registrate che si sommano alle 30 Dop e Igp riguardanti produzioni vitivinicole), con un valore attestato a 3,1 miliardi (+12% rispetto al 2020/21) che diventano 3,6 miliardi complessivi, se sommati al vino.

“Investire nell'agroalimentare – conclude Bonvicini – significa puntare su un asset strategico per il Paese, sulla storia e le tradizioni, sul tessuto sociale ed economico del territorio. Con i soldi del Pnrr sapremo mettere a terra progetti virtuosi ed eco-sostenibili, rafforzare la competitività delle imprese, innovare prodotti e processi, valorizzare professionalità, salvaguardare la tenuta del sistema”.

Fonte: Confagricoltura Emilia Romagna

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