“Stop ai subappalti e al mancato rispetto del contratto nazionale”. E’ il grido di protesta dei driver che a Livorno portano la spesa a domicilio per conto di Esselunga. Diriver che però con l’insegna in questione non hanno un rapporto diretto.
E così nei giorni scorsi è partita una protesta guidata dalla sigla sindacale Usb Livorno settore logistica, la quale da anni ha intrapreso una dura battaglia contro il sistema degli appalti e delle false cooperative nella logistica, nell’igiene ambientale, nel commercio e nella vigilanza privata.
“Curiamo vertenze, denunce, scioperi e manifestazioni in decine di siti, tra porto e interporto, in cui vige e continua a proliferare l’infame sistema degli appalti – si presenta la sigla – Un sistema che vede migliaia di lavoratori operare con poche tutele e bassi salari, in balia di continui cambi di appalto che determinano ulteriori abbassamenti delle condizioni di lavoro, ricatti e licenziamenti. L’obiettivo, per quanto ci riguarda, non è solo migliorare un sistema, ma arrivare a cancellarlo definitivamente con un percorso generale di internalizzazione”.
Che cosa è successo
Riallacciandosi alle assunzioni disposte da Esselunga a seguito di un’inchiesta della magistratura su appalti e subappalti, la sigla sindacale che difende gli autisti desiderosi di essere internalizzati, ha dichiarato: “La stessa sorte non è toccata ai driver che tutti i giorni macinano chilometri per portare la spesa a casa delle famiglie. Un servizio che non si svolge neanche in appalto, ma in subappalto”.
Ai lavoratori, quindi, secondo Usb, non vengono pagati gli straordinari come si dovrebbe ma, in ragione, viene loro conferita una indennità di trasferta, che comunque gli spetterebbe per ogni giornata lavorativa.
“Accordi con altre sigle sindacali addirittura rischiano di istituzionalizzare quanto finora denunciato andando a trattare bonus per gli straordinari quando le stesse cifre di stipendio, da contratto nazionale, dovrebbero essere corrisposte ai lavoratori senza neanche un’ora di straordinario – ha spiegato Usb – In questo modo si risparmia sulla pelle dei lavoratori e anche sui contributi previdenziali. Il sistema di appalto e subappalto è questo e, per quanto ci riguarda, va messo in discussione alla base attraverso l’internalizzazione del servizio così come è stato fatto per gli altri lavoratori”.
Usb ha poi puntualizzato di aver chiesto un incontro con la dirigenza della società che gestisce il servizio in subappalto – non ricevendo però alcuna disponibilità al dialogo – oltre all’attivazione di un tavolo di conciliazione con il prefetto di Livorno e l’intervento delle istituzioni a tutela dei diritti dei lavoratori.