Sarà il primo gruppo di produzione e trasformazione del pomodoro da industria in Italia e il terzo in Europa. È quello che nasce dalla fusione per incorporazione del noto Consorzio Casalasco del Pomodoro (Pomì) e A.R.P. – Agricoltori Riuniti Piacentini, società che dal 1958 opera nella coltivazione, trasformazione e distribuzione dei derivati del pomodoro nella provincia di Piacenza. L’annuncio arriva dopo che le assemblee delle due cooperative, che si sono tenute il 25 e 26 agosto, hanno approvato all’unanimità questa importante operazione.
Nasce così un vero e proprio colosso nel mondo del pomodoro da industria: 370 aziende agricole tra le province di Piacenza, Cremona, Parma e Mantova con quasi 7.000 ettari di terreno coltivati a pomodoro, una produzione complessiva di oltre 550.000 tonnellate, 1.300 dipendenti tra personale fisso e stagionale, oltre 50 linee di confezionamento installate presso gli stabilimenti di Rivarolo del Re, Fontanellato e Gariga di Podenzano (sede A.R.P.), e un volume d’affari di circa 270 milioni di euro.
Quali le novità ora? Dal punto di vista organizzativo ci saranno sinergie gestionali (servizi generali, logistica e organizzazione commerciale). Commercialmente Pomì, noto brand del Consorzio Casalasco, intende potenziarsi sui mercati internazionali con nuovi canali di vendita. Dal punto di vista distributivo, poi, l’obiettivo è “quello di abbinare alla gamma retail del Consorzio Casalasco anche la potenzialità dei formati food service di ARP con una linea completa di prodotti destinata alla ristorazione collettiva” afferma l’azienda.