Fonte: Macfrut Consumer’s Trend
Crescono ancora i consumi di ortofrutta. È quanto emerge dalle rilevazioni GfK elaborate da Cso Italy per Macfrut Consumers’ trend, l’osservatorio sui consumi innovativi promosso da Macfrut, la Fiera dell’ortofrutta in programma alla Fiera di Rimini dal 10 al 12 maggio 2017 prossimo.
Un dato certamente positivo e che segue quelli sempre con segno più del 2015. Nel 2016, a volume, gli acquisti di frutta e verdura sono stati pari a 8,27 milioni di tonnellate ed hanno generato una spesa totale di oltre 13,7 miliari di euro (+1,4% sul 2015), a fronte di prezzi stabili nell’ultimo triennio.
“Allungando la serie storica di riferimento, da 10 anni a questa parte, la vera rivoluzione non si è verificata nei volumi (+0,4%), ma nei prezzi medi di acquisto che sono passati da 1,55€/kg agli attuali 1,66€/kg (+6,8%). Nel dettaglio, la frutta registra un +2,1% dei volumi, mentre gli ortaggi un moderato +0,6%”.
“Due anni di crescita dei consumi domestici in Italia sono indubbiamente un segnale positivo, soprattutto perché testimonia un più generale spostamento dai prodotti di origine animale (carne e latte) a quelli di frutta e verdura – spiega Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut a commento dei dati – Ciò non toglie che le sfide che il settore ha di fronte sono essenzialmente due: innovazione di prodotto e crescita sui mercati internazionali. Sono le due scommesse che il sistema ortofrutta ha davanti, e che Macfrut, fiera di filiera, ha raccolto con numerose novità e iniziative in programma nella prossima edizione”.
Frutta. Sul podio mele, arance e banane
L'aumento dei consumi, per quanto riguarda la frutta è diffuso su più specie. Per esempio le mele hanno fatto segnare un aumento a volume del 2% rispetto dal 2015 (825 mila tonnellate), è il terzo anno consecutivo. Poi le arance (550 mila tonnellate, +2% vs 2015),ma lontani dal 2007 (-12%). “Chiudono il podio le banane che, per essere una produzione totalmente di importazione, ricopre il 10% dei consumi totali di frutta; attualmente con 453 mila tonnellate conferma i quantitativi del 2015”.
Bene anche le pere , +4% a volume i consumi (393 mila tonnellate). Mentre, tra le rare eccezioni, l'analisi del CSO Italy sottolinea quello delle angurie che “perdono circa 4.200 tonnellate di acquisto scendendo a 367 mila tonnellate (-1%). Anche le pesche al quinto posto della classifica annuale perdono il -1% dei volumi attestandosi a 267 mila tonnellate”.
Balzo in avanti poi per le clementine (+8,5% i volumi acquistati), si arresta l'ascesa dei meloni, così come il kiwi che con 118 mila tonnellate si scosta rispetto al 2015. Limoni (+8%), mentre l'uva da tavola acquista nel 2016 un altro punto percentuale. “Le fragole riprendono con un buon passo dopo un 2015 in contrazione. Ad eccezione delle pesche poc’anzi citate, le altre drupacee migliorano sul 2015: nettarine +1%, albicocche +2%, susine +7% e ciliegie +9%”.
L'ortaggio più acquistato le patate
Le patate chiudono il 2016 con +3% sul 2015, mentre i pomodori si fermano al +1%. “Le insalate perdono il -1%, ma il 2015 era stata un’annata record. Contrazione anche per le zucchine -2%. Le carote nell’ultimo quinquennio hanno ingranato un buon passo ed anche per il 2016 incrementano con un +1%, andatura ancor più sostenuta per le cipolle +4%. Fra le specie da segnalare gli asparagi con il +13% raggiungono le 23 mila tonnellate, anche i radicchi continuano l’ascesa con un ulteriore +4% sul 2015”.
Canali di vendita: grande crescita dei Discount
La grande distribuzione organizzata rimane il canale più importante per la vendita di ortofrutta, anche se nel 2016 è rimasto stabile rispetto all'anno precedente, con una quota pari al 62%. Nel dettaglio: i supermercati veicolano il 35% dei volumi, poi discount al 14%, ipermercati all’11% e superette 2%. Per quanto riguarda il dettaglio tradizionale, i fruttivendoli vendono il 22% dei quantitativi di frutta e verdura fresca e gli ambulanti il 13%.
“La vera conquista del settore – sottolinea il rapporto – è data dai discount”: +13% con un volume totale di 1,17 milioni di tonnellate nel corso del 2016.
“Triennio positivo anche per i dettaglianti tradizionali attualmente con quantità veicolate di 1,81 milioni di tonnellate incrementano sul 2015 del +9%. Fra le fonti tradizionali sorte diversa per il mercati rionali ed ambulanti che non superano l’1,1 milioni di tonnellate e si fermano al di sotto dell’annata scorsa del -13%.
In termini di prezzo medio di acquisto nel 2016 si conferma la chiusura della storica “forbice” di differenziale fra ambulanti e supermercati. Nel raffronto con lo sorso anno, salgono tutti i prezzi medi della grande distribuzione, discount compresi, mentre sul fronte dei canali tradizionali si equivalgono come nel caso degli specializzati, o calano come per ambulanti e tradizionali”.