26 aprile 2017

Consumi ortofrutta, boom nei primi due mesi del 2017

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Dall'osservatorio Macfrut Consumers' Trend arrivano dati molto positivi sui consumi di frutta e verdura nei primi due mesi del 2017. “Il migliore degli ultimi 17 anni di rilevazioni” si legge nella nota della fiera cesenate. Consumi su del +4%, “dato che assume una rilevanza ancora maggiore nel contesto climatico nel quale è maturato”.

“La morsa del gelo, che ha afflitto l’Italia nei primi mesi dell’anno, ha causato molti problemi alla produzione, alla logistica e alla distribuzione – spiega il Rapporto – A fronte di carenze di merce nei punti vendita, di approfondimenti televisivi e servizi sui tg, di cartelli con scuse da parte delle catene per la mancanza di alcune referenze, il consumatore non si è fatto abbattere: infatti nel bimestre gennaio-febbraio i volumi acquistati di frutta e verdura nel nostro Paese sono stati superiori rispetto allo stesso periodo del 2016”.

I numeri parlano di circa 1,3 milioni di tonnellate di acquisti di frutta e verdura, maggiori del +4% rispetto al 2016: la frutta è stata acquistata per volumi superiori alle 711 mila tonnellate (+4% sul primo bimestre 2016), gli ortaggi per oltre 590 mila tonnellate (+5%). Per entrambe le macro categorie i quantitativi del gennaio – febbraio 2017 sono stati i più elevati della serie storica elaborata da Cso Italy a disposizione (dal 2000).

“Gli italiani non si sono scoraggiati davanti all’aumento di prezzi dell’ortofrutta giunta, nel periodo in esame, a 1,62€/kg medi (+3% sul 2016); nello specifico la frutta è stata acquistata mediamente a 1,47€/kg (+2%) e gli ortaggi a 1,80€/kg (+3%).

Proprio per le verdure il rischio paventato è del tutto scongiurato: nessuna specie rilevata nel paniere GfK Italia segna quantitativi inferiori allo scorso anno. Fra le specie più importanti troviamo il +9% delle patate, insalate e pomodori, il +7% dei carciofi e +11% dei radicchi. Viceversa sul fronte prezzi medi la situazione climatica si è avvertita nel +11% delle zucchine, +7% dei pomodori, +6% delle melanzane o il +5% per finocchi, peperoni e radicchi. In questo comparto i ribassi del prezzo medio riguardano solo le patate (-1%) e carciofi (-3%).

La frutta, che in teoria dovrebbe essere coinvolta in maniera meno diretta rispetto agli ortaggi, vede aumenti dei volumi acquistati per tutte le specie tipicamente invernali, segnaliamo il +4% delle mele, il +2% delle arance ed il +7% delle clementine. Pere leggermente meno performanti con un +1%, mentre la ripresa del kiwi è decisa con il +8%. Prezzi meno aggressivi per queste specie, tranne che per l’actinidia che passa da 1,69 a 1,80€/kg (+8%)”.

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