Se ne parla da qualche mese, ma la notizia sembra aver assunto carattere ufficiale: la compagnia danese Maersk, una delle principali nel panorama logistico mondiale, ha informato la propria clientela italiana che a partire dallo scorso 17 gennaio non accetta più richieste di cancellazioni o modifiche manuali delle prenotazioni. Tali operazioni dovranno essere svolte unicamente tramite il servizio web della compagnia, con il vantaggio che le richieste saranno evase nel giro di un’ora e non delle otto consuete.
Tradotto, significa che la compagnia ha realmente deciso di spostare tutte le piccole spedizioni di container – quelle inferiori a cento unità a settimana – sulla piattaforma online dedicata ai viaggi spot, riservando la firma di contratti di lunga durata solo ai clienti più importanti e dai volumi più consistenti.
Il che, naturalmente, ha e avrà delle ripercussioni sulle merci in viaggio, già messe a dura prova dalla carenza di contenitori, dalla chiusura dei porti per i diversi lockdown e dal caos che non sembra avere fine da quando ha avuto inizio la pandemia.
Il nuovo piano offerte
Secondo quanto riporta la rivista inglese Loadstar, Maersk avrebbe anche iniziato a strutturare la sua offerta di contratti per il 2022 diversamente, prevedendone sei tipi diversi: il più leggero, ossia il flat, garantirebbe l’invio di un certo numero di container per tratta settimanalmente, mentre l'unlimited sarebbe disponibile solo su offerta diretta dei commerciali della compagnia.
Le ricadute per i piccoli
Tale imposizione penalizza i piccoli spedizionieri, i quali non possono più accedere ai contratti di lungo termine e, di conseguenza, ai noli prefissati e alla (relativa) garanzia di accedere alla stiva senza che si accumulino eccessivi ritardi.
Sarà dunque sempre più difficile pianificare le spedizioni e, in una fase di fluttuazione (al rialzo) dei noli come quella odierna, diventerà sempre più difficile stabilire il prezzo del trasporto, anche a breve termine.
Una strategia precisa
La decisione di Maersk, possibile grazie alla digitalizzazione, confermerebbe l'idea della compagnia di Copenaghen di voler lavorare solo con gli ordini per trasporto container provenienti da caricatori, escludendo gli spedizionieri. In tal modo, diventerebbe l'unico soggetto per l’intero trasporto dei contenitori. Ma, ammesso che i caricatori intendano occuparsi direttamente del trasporto marittimo dei loro container, potrebbe trovarsi a fare i conti con l' accusa di abuso di posizione dominante.