13 luglio 2023

Contratti di filiera: l’Emilia-Romagna chiede più fondi al Governo

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Un’opportunità senza dubbio molto interessante, ma con i fondi messi a disposizione dal bando è stato finanziato un numero troppo esiguo di aziende. Servono altre risorse, da erogare a breve termine”.

Così l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Alessio Mammi, in merito alla graduatoria – recentemente pubblicata – relativa al bando nazionale di finanziamento sui contratti di filiera. Un appello esplicito al Governo che lo scorso anno ha messo in campo un apposito bando con l’obiettivo di sostenere programmi di investimento rivolti alle filiere, sostenibili dal punto di vista ambientale e innovative dal punto di vista tecnologico e per aumentare la competitività delle imprese, attraverso risorse del Pnrr e del fondo rotativo per le imprese gestito dalla Cassa depositi e prestiti.

Imprese rimaste  senza contributi

“Molti progetti meritevoli e strategici per lo sviluppo dell’innovazione e della competitività delle imprese emiliano-romagnole e italiane sono rimasti senza contributo- sottolinea Mammi-. Tra le imprese escluse dal bando ci sono gruppi di grande prestigio, che rappresentano l’eccellenza del Made in Italy nel settore agroalimentare, anche del nostro territorio; eccellenze nel settore biologico, e altre aziende molto significative in ambito agroalimentare. È quindi importante che il Governo individui subito altre risorse attraverso fondi Pnrr o bandi in ambito agroalimentare che non sono risultati particolarmente attrattivi per le aziende, per scorrere le graduatorie e finanziare più progetti possibile, per garantire la competitività delle imprese e gli investimenti. Ciò deve avvenire in tempi brevi – conclude l’assessore-, per non mettere a rischio la riuscita di progetti spesso complessi e di grandi dimensioni, che richiedono un tempo congruo per essere realizzati”.

La misura

Beneficiarie del finanziamento sono le imprese coinvolte direttamente o indirettamente nella produzione, raccolta, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e agroalimentari, in accordo di filiera su scala territoriale multiregionale. Gli investimenti ammessi riguardano attività materiali e immateriali all’interno delle aziende agricole e delle imprese di trasformazione, legate alla produzione agricola primaria, alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, alla trasformazione di prodotti agricoli in prodotti agroalimentari, alla partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e alle misure promozionali, all’organizzazione e partecipazione a concorsi, fiere o mostre, ai progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo, alla partecipazione alle fiere e alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

Fonte: Regione Emilia-Romagna

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