14 dicembre 2020

Controlla, gestisci, collabora: la tracciabilità della filiera al tempo del cloud

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Antonio Catapano e Mattia Nanetti, co-fondatori di Wenda

Creare una food chain sostenibile, attraverso tecnologie in grado di cambiare il mercato. E’ questo l’obiettivo dichiarato di Wenda, azienda italiana nata come start up in ambito foodtech: “E’ il 2014 – esordisce Mattia Nanetti, co-fondatore insieme ad Antonio Catapano – quando, presso il dipartimento di agraria dell’università di Bologna, abbiamo dato vita al nostro progetto. I primi passi li abbiamo mossi nel settore IoT (Internet of things) per la tracciabilità del vino. Ma girando per l’Italia, abbiamo rilevato come spesso, il trattamento logistico riservato a prodotti ad alto valore, fosse discutibile. Ci siamo perciò chiesti che cosa accadesse ai prodotti mass-market deperibili”.

L’attenzione si sposta dunque sul fresco: “Uno strumento come il nostro può aiutare fattivamente le filiere agroalimentari, compresa quella ortofrutticola, a incrementare la visibilità e a tagliare i costi di gestione – spiega Nanetti – Soprattutto in questo momento, in cui la pandemia ha cambiato le regole del gioco, ci rivolgiamo a Gdo, ristorazione, distribuzione, ingrosso e dettaglio”.

I costi diminuiscono, la visibilità aumenta

Lo strumento a cui fa riferimento Nanetti è la piattaforma collaborativa Wenda, la quale raccoglie, analizza e permette di condividere in automatico i dati della supply chain, integrandosi automaticamente con strumenti di misura, data logger e software gestionali, di logistica e di qualità già in uso. Tradotto, significa che gli attori della filiera possono conoscere, real time, non solo il luogo in cui si trova la propria merce, ma anche in quali condizioni: “Dalla spedizione allo stoccaggio, passando per il ricevimento, per la fase di uscita e la consegna – prosegue Mattia Nanetti – si ha contezza non solo del dove sono i prodotti, ma anche del come stanno, per esempio a che temperatura si trovano. In altre parole, le merci sono davvero tracciate”.

Le ricadute della tracciabilità a 360 gradi sono intuibili: “Possiamo aiutare le aziende a tagliare i costi di gestione fino al 70% – puntualizza – E possiamo incrementare la loro visibilità fino al 90 per cento”. 

Controlla, gestisci, collabora

Come? “Controlla, gestisci, collabora è il nostro motto – conclude Nanetti – Controllare ogni fase della supply chain permette, da un lato, di ridurre il food waste, dall’altro di valorizzare l’integrità, la sicurezza e la freschezza del prodotto. Gestire in un’unica piattaforma cloud collaborativa i dati raccolti per ottimizzare i processi, invece, permette di tagliare tempi e costi, nonché di potenziare il servizio. Infine, condividere informazioni selezionate con clienti, fornitori e collaboratori, permette di aumentare trasparenza, tracciabilità e il legame con tutti gli attori della filiera.

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