05 luglio 2019

Controllo della fauna selvatica, in Piemonte buone notizie per l’agricoltura

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Dopo le pressanti richieste Coldiretti degli ultimi mesi arrivano incoraggianti segnali sul fronte del contenimento della fauna selvatica. “Tra i primi provvedimenti adottati dalla nuova Giunta regionale – informa una nota dell’associazione agricola – vi è l’approvazione dell’elenco aggiornato dei Piani di prelievo selettivo della specie cinghiale presentati dagli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e dai Comprensori Alpini (CA).

“Osserviamo con soddisfazione che, a fronte dei nostri solleciti, molti ATC della Granda si siano dotati di questi Piani – commenta Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo – che contribuiranno ad arginare l’ormai insostenibile fenomeno di proliferazione dei cinghiali sull’intero territorio provinciale”.

I branchi di cinghiali sono responsabili di ingenti danni alle coltivazioni, non solo perché si nutrono direttamente dei prodotti della terra ma anche perché, calpestando i campi e sollevando zolle di terreno in cerca di cibo, compromettono la crescita delle colture e costringono gli agricoltori a costose e difficili opere di ripristino. In più, provocando gravissimi incidenti stradali, i cinghiali costituiscono un rischio per la sicurezza dei cittadini.

La Giunta regionale ha, inoltre, approvato i Piani per la caccia di selezione al capriolo, presentati dagli Istituti venatori, indicando le condizioni, le modalità, il numero e le categorie di animali per cui si prevede l’abbattimento nell’ambito dell’attività di selezione.

In Provincia di Cuneo, dove il numero di caprioli è ovunque altissimo, i danni alle produzioni agricole sono incalcolabili – rimarca Moncalvo -. Questi animali si cibano di gemme e grappoli d’uva, frutta, ortaggi, cereali e foraggi, ostacolano la rinnovazione forestale e generano danni con le raspate nei terreni e lo sfregamento del palco sulle cortecce di alberi e arbusti”.

Nella Granda l’attività di selezione riguarderà tutti gli ambiti territoriali di caccia e i comprensori alpini, oltre a numerose aziende faunistiche venatorie ed agrituristiche venatorie.

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