11 novembre 2015

Coop. Dopo Expo Supermercati 4.0 e più export

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Da una parte i numeri, dall’altra le opportunità, soprattutto in ottica di export. L’esperienza di Coop a Expo può essere vista attraverso due punti di vista. Quella che scaturisce dall’analisi dei classici dati (fatturato, visitatori, etc..), comunque indicativi, oppure da quello delle prospettive che un evento come l’esposizione universale milanese ha dischiuso al primo operatore della grande distribuzione in Italia. A illustrare entrambi i bilanci è Marco Pedroni, presidente di Coop, sulle pagine di Affari & Finanza del quotidiano La Repubblica.

L’investimento complessivo – 15 milioni di euro per la costruzione e gestione del supermercato del futuro a Expo – ha visto la partecipazione ai costi da parte delle aziende (circa 100) poi presenti all’interno dell’avveneristico punto vendita. I visitatori sono stati 1 milione e 760 mila, la maggior parte dei quali (75%) italiani. Al di là dei 5 milioni di euro di fatturato – nel supermercato si poteva realmente fare la spesa – secondo Pedroni il Padiglione Future Food District ha consentito a moltissime persone di poter vedere cosa Coop ha intenzione di fare nel prossimo futuro, se non completamente almeno in parte, nei suoi 1200 supermercati in Italia: dal robot Yumi che nel reparto ortofrutta impacchettava le mele agli scaffali bassi passando per le etichette aumentate. Soprattutto queste ultime, per Pedroni, sono quelle che probabilmente verranno sperimentate a breve in alcuni punti vendita di alcune città italiane dando il via alla nascita dei primi cosiddetti supermercati 4.0.

Ma Expo per Coop è stata anche l’occasione per incontrare importatori stranieri con l’obiettivo di crescere nel futuro con le esportazioni di prodotti a proprio marchio. «Cento le realtà di vario tipo che abbiamo incontrato» dichiara a Repubblica Pedroni. Dalle coop giapponesi a piccoli retail. Coop già prima di Expo aveva iniziato a esportare circa 100 referenze in Cina, Taiwan e Vietnam. Ora entrerà anche negli Emirati Arabi, a Dubai, nonché negli Stati Uniti. “Il supermercato del futuro ha dato modo a Coop di farsi bella, anche agli occhi di grandi catene come Metro, Walmart, Leclerc” conclude Pedroni.

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