Mai come in questo periodo storico la giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare del 5 febbraio apre una riflessione su un tema sempre più caro al Paese.
Stando alle indagini condotte dall’ufficio studi Coop, nel 2022, il 57% degli italiani dichiarava di aver operato una attenta riduzione degli sprechi per far fronte all’aumento dei prezzi. Una mentalità di risparmio che da sempre vede attiva Coop.
La campagna Buon fine
La campagna Buon fine – attiva a livello nazionale dal 2003 – che si impegna a recuperare prodotti alimentari altrimenti destinati a rifiuto e donarli a persone in difficoltà, nel 2022, ha permesso di donare 5.442 tonnellate di derrate alimentari – in grado di generare quasi 11 milioni di pasti – per un valore pari a quasi 30 milioni.
A beneficiarne 842 associazioni di volontariato in tutta Italia. Donazioni che permettono anche un risparmio in termini di inquinamento. Il mancato conferimento in discarica di queste oltre 5mila tonnellate di cibo trasformate in pasti, ha evitato l’emissione di circa 11.258 tonnellate di CO2, pari a quelle emesse da circa 1.250 auto che percorrono 30mila chilometri all’anno (fonte Legambiente).
Con Buon fine il cibo altrimenti invenduto arriva a coloro che vivono in stato di necessità attraverso una rete solidale composta dai dipendenti Coop, che organizzano e gestiscono le diverse fasi della donazione, e dai soci Coop che, a titolo volontario, si occupano delle relazioni con enti pubblici e associazioni. Assieme a questi anche le amministrazioni locali che supervisionano il processo di donazione e i soggetti donatari che ritirano i prodotti per assistere le persone bisognose.
La misura Mangiami subito
Al fianco di tutto questo, Coop propone anche da tempo Mangiami subito, l’altra misura di contrasto allo spreco alimentare, che consiste nella vendita di prodotti prossimi alla scadenza a prezzi scontati fino al 50% a fine giornata. Una pratica che nel 2022 ha permesso la vendita di oltre 40 milioni di prodotti in scadenza, coinvolgendo 858 punti di vendita. Inoltre, al fine di ridurre sempre di più lo spreco alimentare, Coop dal 2022 ha accolto la normativa europea che permette per nuove categorie di cibi l’inserimento in etichetta del termine minimo di conservazione. Al posto quindi di una data di scadenza definita, viene indicata una data che una volta superata lascia a naso, occhi e bocca del consumatore la possibilità di valutare se un cibo è da buttare o da mangiare.
Tutto segue rigorose norme sanitarie, ma questa possibilità ha esteso la vita di alcuni prodotti, permettendone quindi il recupero entro qualche giorno dalla eventuale scadenza.
Fonte: Coop Italia