17 gennaio 2018

Coop, rivoluzione in atto nel reparto ortofrutta

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Negli ultimi due anni l'offerta nel settore ortofrutta si è innovata ad un ritmo talmente rapido da stimolare la grande distribuzione a riorganizzare gli spazi altrettanto velocemente. Le grandi insegne come Coop hanno già modificato alcuni spazi dei reparti in modo più funzionale e stanno progettando nuove soluzioni.

Di fronte ad uno scenario tradizionale che vedeva l'ortofrutta come reparto più semplice in termini di offerta di materie prime, con prodotti di quarta gamma come le insalate affermati da oltre vent'anni. Negli ultimi due-tre anni c'è stata un'accelerazione importante nell'innovazione di prodotti in termini di pronto consumo»

spiega Germano Fabiani, responsabile reparto ortofrutta di Coop Italia «Dagli hamburger vegetali agli estrusi di frutta, la prima gamma evoluta, la quarta e quinta gamma di frutta e non più solo di verdura, abbiamo già toccato con mano un rafforzamento importante nei consumi di questi prodotti. Va dato atto ai fornitori di aver colto con prontezza l’interesse dei consumatori verso prodotti ad alto contenuto di servizio: ora, tocca alla Gdo stessa, organizzare la proposta assortimentale in modo efficiente e leggibile da parte del cliente finale.

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Le grandi insegne stanno lavorando su come rispondere in modo adeguato ad un'offerta così innovativa e variegata, «stanno inseguendo le proposte in termini di spazi e allargando i confini del reparto: c'è chi propone l'hamburger vegetale assieme a quello di carne e ittico, mentre ci sono catene che collocano l'hambuger vegetale nel reparto ortofrutta». Ogni insegna sta studiando una strategia per riorganizzare spazi e assortimenti.

Coop si sta interrogando per rispondere con sufficiente metratura al reparto ortofrutta, stiamo analizzando la metratura del reparto e cubatura dello spazio frigorifero, stiamo ragionando su una proposta al cliente finale in termini non soltanto di ortofrutta ma di prodotto vegetale includendo anche  prodotti di pronto consumo e trasformati».

Se da un lato i fornitori hanno saputo innovare l'offerta, dall'altro dovrebbero, conclude Fabiani, «studiare una promozione del prodotto centrata più sui contenuti virtuosi e non solo sull'estetica o il nome del prodotto». Anche a fronte di un'attenzione verso una sana alimentazione che sta interessando i consumatori in tutto il mondo

Non è una moda, è un cambiamento strutturale, i  consumatori finali stanno approfondendo informazioni sulla nutraceutica della materia prima».

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