“Il ruolo dell'agricoltura del futuro sarà sempre più indissolubilmente legato alla cultura, partendo dal fondamentale presupposto in base al quale le pratiche agrarie tipiche favoriscono il presidio del territorio e ne rappresentano una sua declinazione in termini di storia e di tradizione”.
Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Calabria Francesco Macrì, aprendo il sesto congresso della federazione, dedicato al tema Agricoltura: cooperazione, formazione, innovazione, promozione, sostenibilità, che ha visto lo stesso Macrì venire confermato presidente per acclamazione.
Ai partecipati lavori congressuali, conclusi dall'intervento del presidente nazionale della Copagri Franco Verrascina, hanno portato il loro autorevole contributo, oltre ai massimi vertici dei sindacati agricoli e delle associazioni datoriali regionali, l'assessore regionale all'agricoltura Gianluca Gallo, il presidente di Unioncamere Calabria Antonino Tramontana, il segretario generale della Uila Stefano Mantegazza e il direttore generale della Copagri Maria Cristina Solfizi.
Puntare sulla valorizzazione degli agrumi
“La ricetta per il futuro del primario – ha suggerito Macrì – passa dalla valorizzazione delle principali produzioni di eccellenza del territorio, quali olio e agrumi, ma anche dal potenziamento di ricerca, innovazione e formazione, puntando a promuovere la tradizione, la qualità e la biodiversità dell'agricoltura, che in Calabria per consistenza e varietà ha valori di unicità rispetto al resto d'Europa”.
“In Calabria l'agricoltura è la risorsa naturale per eccellenza, tanto da estendersi su una superficie totale di oltre 15mila km2, quasi la metà dei quali costituiti da terreni agricoli; in altre parole, metà della Regione è vocata all'agricoltura – ha ricordato il neoconfermato presidente – la Calabria, fra l'altro, è la seconda regione italiana produttrice di olio d'oliva dopo la Puglia, fornendo al Paese il 28% dell'olio d'oliva e il 26,6% delle olive nazionali, e ha una rilevante produzione di agrumi, grazie alle clementine Igp, al cedro di alta qualità e a un tipo particolare di bergamotto che viene prodotto esclusivamente in queste zone”.
Fonte: Copagri