“Le piante officinali, cioè tutte le erbe utilizzate a scopo medicinale, aromatico o da profumo, rappresentano una risorsa preziosa per la salute e il benessere, con positive ricadute sulla tutela dell’ambiente e della biodiversità, ma anche in termini di multifunzionalità e di diversificazione del reddito”.
Lo ha evidenziato Copagri intervenendo all’odierna riunione preparatoria all’istituzione del tavolo di filiera delle piante officinali, svoltasi al Masaf e presieduta dal sottosegretario Patrizio La Pietra.
“Parliamo - ha aggiunto Copagri - di una filiera di nicchia, che oltre a essere molto dinamica e presentare un elevato tasso di crescita, vede in molti casi come protagonisti principali i giovani imprenditori agricoli; un settore che potrebbe rappresentare un volano di sviluppo per le aree interne e un’ottima soluzione perla diversificazione colturale, nonché per il recupero e lo sfruttamento di terreni abbandonati o svantaggiati”.
“Gli ampi margini di sviluppo della filiera, regolata dal testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali, emergono in maniera esemplare se si guarda ai dati in base ai quali il Belpaese importa ben il 70% del suo fabbisogno”, ha precisato la Confederazione intervenendo al confronto ministeriale, durante il quale sono state gettate le basi per la ripresa del piano di settore.
“Basti pensare che, solo con riferimento al luppolo, ingrediente fondamentale per realizzare una birra agricola 100% italiana, nel nostro Paese sono appena 70 gli ettari coltivati, grazie al lavoro di circa un centinaio di aziende agricole con una superficie media di poco più di mezzo ettaro, che non bastano neanche lontanamente a coprire la richiesta di luppoli di origine nazionale”, ha fatto notare Copagri.
“Ragionamenti analoghi possono essere effettuati per numerose altre piante officinali, quali ad esempio la canapa, coltura strategica per i nuovi mercati della bioeconomia che negli ultimi anni ha fatto registrare un significativo aumento delle superfici coltivate”, ha osservato la Confederazione, auspicando che il tavolo possa contribuire a “sciogliere i tanti nodi normativi che gravitano intorno alla canapicoltura”.
“Vista l’elevata qualità delle piante officinali italiane, legata anche alle favorevoli condizioni pedoclimatiche del nostro Paese, e considerata anche l’espansione del mercato collegato a tali erbe, riteniamo quindi molto importante procedere con l’istituzione del tavolo di filiera, nell’ambito del quale valutare gli interventi da mettere in campo per dare finalmente gambe ai positivi intenti del dlgs 75/2018”, ha concluso Copagri.
Fonte: Copagri