Se la maggior parte dell’economia accusa l'effetto lockdown, supermercati e discount prosperano. E' quanto rilevato dall’Osservatorio Gdo dell’Area studi di Mediobanca, che tra gennaio e la prima metà di aprile 2020 ha misurato in media un incremento delle vendite del 10%, “con punte del 30% per il confezionato”. Incremento delle vendite che, dicevamo, non ha rigurdato gli operatori in ugual misura. Hanno segnato progressi in doppia cifra i piccoli punti di vendita, i discount e i supermercati, mentre sono risultati in flessione contenuta i drugstore, nei quali si sono ridotti i consumi di prodotti voluttuari e sono cresciuti quelli legati all'igiene personale e della casa. Le grandi superfici (ipermercati), che già provenivano da una crisi strutturale pluriennale, hanno subito un'ulteriore marginalizzazione.
La ricerca ha anche analizzato le perfomance nel periodo 2014/18 dei 20 maggiori gruppi italiani della Gdo a prevalenza alimentare, rappresentativi del 95% del mercato domestico, e di 23 principali gruppi internazionali il cui fatturato vale il 40% del mercato mondiale. A oggi, il mercato italiano è meno concentrato rispetto a quello degli altri Paesi europei: il fatturato dei primi tre top retailer nostrani rappresenta circa il 42% del mercato rispetto al 61% della Germania, al 59% del Regno Unito e al 56% della Francia. Inoltre, “il più grande operatore italiano è assai arretrato nella classifica dei maggiori retailer internazionali, nelle cui prime posizioni figurano, accanto ai colossi statunitensi, gruppi tedeschi, francesi, olandesi, spagnoli e anche svizzeri”.
Nel 2018 il fatturato aggregato dei maggiori operatori della Gdo italiana si è assestato a 84,3 miliardi di euro (al netto dell'Iva), segnando un incremento dell'1,9% sul 2017. Si tratta della minore crescita dal 2015. In Italia il mercato dei consumi alimentari ha sviluppato, sempre nel 2018, un giro d'affari pari a 139,3 miliardi, il 12,9% dei consumi complessivi. Si tratta della quota più elevata tra i maggiori Paesi europei che vedono la Francia al 12%, la Spagna all'11,3%, la Germania al 9,5% e il Regno Unito al 6,9%. La dinamica è in calo in tutti i Paesi. Nel 1995 la spesa per consumi alimentari era al 15,5% del totale.
L'analisi in Italia
Tra i 20 maggiori Gruppi italiani della Gdo operanti prevalentemente nella distribuzione alimentare al dettaglio presi in esame, 10 tra gli operatori esaminati appartengono alla distribuzione organizzata (due sono cooperative del sistema Legacoop) e 10 alla grande distribuzione, di cui quattro operanti nel segmento discount.
In particolare, i 10 gruppi della distribuzione organizzata, che rappresentano a fine 2018 il 57% del mercato, sono: le cooperative Coop e Conad e le unioni volontarie e consorzi Selex, VéGé, Despar, Agorà, Sun, Crai, C3 e D.It.
I 10 gruppi della grande distribuzione, che rappresentano il 41% del mercato, sono: Supermarkets Italiani (Esselunga), gli interessi italiani dei gruppi francesi Auchan (che a maggio 2019 ha trovato un accordo con Conad per la cessione di quasi tutta la sua rete in Italia) e Carrefour, Gruppo Pam, Canova 2007 (holding di Finiper-Unes), Bennet e i discount Eurospin Italia, Lidl Italia, LilloMD e Penny Market. Andando a vedere i risultati nel dettaglio, la distribuzione organizzata ha realizzato nel 2018 vendite per 28,1 miliardi, pari al 33,3% del totale; la grande distribuzione si è assestata a 22,5 miliardi che valgono il 26,7% del totale. In particolare, Coop e Conad, che aderiscono alla Lega delle Cooperative, cubano 19,8 miliardi, ovvero il 23,5% dell'industry; infine il canale discount, con vendite pari a 14 miliardi, rappresenta il residuo 16,6% del mercato.
Intanto, secondo gli ultimi dati storici, Lidl è la catena che ha realizzato la maggiore crescita del fatturato in Italia dal 2014 al 2018, con l’8,8% medio annuo, davanti a Crai (+8,1%). Seguono Eurospin (8%), Agorà (7,9%) e VéGé (7,2%). In posizione intermedia Conad (+3,5%), mentre Supermarkets Italiani (Esselunga) è il primo operatore della grande distribuzione con una crescita media del 3%. Nello stesso periodo Coop, Bennet e Auchan hanno subito ridimensionamenti del fatturato, in alcuni casi anche di entità importante. Esselunga è anche il primo operatore al mondo per vendite per metro quadrato, con 15.794 euro.
Gli analisti di Mediobanca sostengono che la crisi provocata dal Covid-19 porterà a un ulteriore consolidamento del settore della grande distribuzione: “In generale – affermano – l’esigenza di finanziare importanti investimenti per allestire nuove modalità di approvvigionamento (logistica) e vendita (piattaforme online, home delivery), quella di ampliare il magazzino per garantire la disponibilità degli articoli e quella di praticare prezzi convenienti (value for money) riassorbendo i rincari della filiera o negoziando migliori condizioni di approvvigionamento, inducono a ritenere che il processo di consolidamento dell’industria italiana della Gdo possa subire un’ulteriore accelerazione a opera dei soggetti, italiani o stranieri, economicamente e patrimonialmente più solidi”.