05 ottobre 2020

Crea per l’innovazione 2020: il centro punta al futuro con il digitale

34

Digitale o di precisione, comunque la si voglia chiamare, l'agricoltura del prossimo futuro (che ha già realizzazioni nel presente) è ipertecnologica.  Ingegneristiche, meccatroniche, informatiche, logistiche, di comunicazione: le nuove tecnologie offrono agli agricoltori una gamma di soluzioni e di opportunità impensabili fino a poco tempo fa, su cui la ricerca ha ancora tanto da dire.

In questo ambito, il Crea agricoltura e ambiente ha un ruolo di primo piano nel creare innovazione: coordina Agridigit, un importante progetto nazionale sull'agricoltura digitale, finanziato dal Mipaaf; è un'eccellenza internazionale sulla modellazione dei sistemi che permettono di analizzare la realtà agricola e naturale nel dettaglio, supportando il monitoraggio e prevedendone le evoluzioni; ha sviluppato  una piattaforma software di modellazione utilizzata dalla Commissione Europea per le previsioni di rese delle colture durante l'anno e la produzione di bollettini di agrometeorologici.

Sono molteplici le applicazioni tecnologiche su cui i ricercatori del Crea stanno lavorando, ad esempio: gestione patogeni (raccolta e condivisione dati su funghi), per fornire gratuitamente a tutte le regioni quei servizi di previsione che attualmente, invece, vengono pagati ai privati, sono 11 ad oggi le regioni coinvolte per creare una base comune di servizi; applicazioni di intelligenza artificiale come il riconoscimento di razze di api: è stato completato un sistema che offre un servizio sul cloud per poterle riconoscere in tempi molto più rapidi rispetto alle tradizionali analisi morfometriche, necessarie anche per ottenere i contributi regionali; applicazione di blockchain per prodotti agricoli, per fornire una base immodificabile alle informazioni che arrivano al consumatore.

Tuttavia, è Agridigit, il grande progetto istituzionale per proiettare l'agricoltura in questo millennio, ad impegnare il Crea agricoltura ed ambiente nell'innovazione digitale. Una sfida complessa ed ambiziosa, che intende esplorare tecnologie avanzate per offrire strumenti per l'agricoltura: dalla infrastruttura cloud per la gestione di dati e servizi (per esempio cartografie e librerie informatiche georeferenziate, strumenti di analisi forniti come servizi) agli strumenti di modellazione per l'assistenza in stagione (produttività, impatto ambientale, qualità e stato di salute delle specie vegetali e animali, limitazione all'uso dei fitofarmaci) e l'analisi di scenario (anche previsionale, che includa suolo, emissioni e consumi idrici in rapporto ai cambiamenti climatici);  dalla sperimentazione ed adattamento  alla realtà italiana di strumenti e tecnologie dell'agricoltura di precisione fino alle soluzioni digitali e meccatroniche per specifiche filiere, con particolare attenzione a quella forestale, vitivinicola e zootecnica.

“Insomma, – spiega Marcello Donatelli, direttore del Crea agricoltura e ambiente e coordinatore di AgriDigit -una agricoltura tecnologicamente evoluta, ma utilizzabile da tutti gli agricoltori, rispettosa dell'ambiente e del suolo, sempre vicina al consumatore con un clic, è già alla nostra portata”.

 

Potrebbe interessarti anche