22 novembre 2016

Crisi del castagno, prosegue l’impegno di Agrinsieme Campania

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Continua l’impegno di Agrinsieme Campania per superare la crisi del castagno. In questi giorni è stato presentato anche a Summonte, nella sala consigliare del municipio, il Documento di proposte (redatto in sinergia daAgrinsieme, Acli e sindaci dell’Irpinia) per illustrare proposte e azioni volte a contenere l’emergenza dei castagneti e ripristinare le produzioni. L’incontro (nella foto un momento della serata), al quale hanno preso parte sindaci, assessori comunali e presidenti delle comunità montane, è stato fortemente voluto dal sindaco di Summonte, On. Pasquale Giuditta. A presentare il Documento per Agrinsieme Campania Alfonso Di Massa, Coordinatore uscente.

L’Irpinia – ha rilevato Di Massa – sta facendo fronte comune per affrontare in maniera sinergica l’emergenza del cinipide galligeno e di altre patologie del castagno e tracciare politiche condivise e attuabili. Una volta arginata la crisi, bisognerà lavorare per rilanciare la produzione e l’intero comparto, a cui sono legati l’ambiente, il turismo, l’occupazione, l’identità di un territorio”.

Caterina Lengua, Consigliere della Provincia di Avellino, si è impegnata a presentare il Documento in consiglio provinciale. “Ringraziamo il Consigliere Lengua – ha proseguito Di Massa – per l’impegno e la sensibilità. Vogliamo precisare che il Documento è aperto alle proposte e alle indicazioni di autorità ed operatori locali. Attorno ad esso stanno convergendo idee e linee politiche. Per noi di Agrinsieme Campania, per le Acli e per i sindaci interessati, il Documento è un vero e proprio manifesto. Un impegno concreto per il futuro dell’Irpinia e della sua economia” conclude Di Massa.

La coltivazione del castagno nelle zone interne rappresenta una risorsa importante per l’assetto ambientale generale e per l’economia locale e regionale, con circa 5.000 aziende di produzione, 25 aziende di trasformazione e circa 300 milioni di euro di fatturato di filiera. L’emergenza fitosanitaria che ha colpito il castagno mina di anno in anno il futuro di un intero territorio (l’Irpinia rappresenta più del 50% del comparto), travolgendo imprese, posti di lavoro e spingendo molti all’abbandono delle terre.

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